venerdì 29 agosto 2008

La magia di Barcellona: una città incantata

E così siamo tornati nel pieno del lavoro... ed è stata una buona ripresa.

Mi restano tante immagini di Barcellona.

La Casa Battlò è quella che mi è rimasta più nel cuore. Le forme che sembrano uscite da un libro di favole, i colori vivi, dolci e suggestivi, a seconda dell'ambiente... Le linee ondulate che sembrano seguire i declini del terreno, in perfetta armonia con esso.

Il museo di Picasso (bellissimo per me il Picasso prima maniera). Le stranezze di Mirò, piene, a loro modo, di genialità, di capacità di coniugare diversi materiali ed oggetti per dar vita a qualcosa di veramente nuovo e diverso.

Le ore passate a camminare, l'attenzione ai particolari, chiusi nei musei fino tarda sera.

I piedi distrutti ma il diktat che imponevo anche a me stessa: "Ancora un po', manca l'ultimo pezzetto e poi si va".

Il mare di Barcellona, la sabbia calda, i cani che scorrazzavano festosi...

Come dimenticare, poi, il Mare Magnum?

Insomma la prima vacanza all'estero... ed io che non volevo parlare spagnolo perchè "Si vede che non so parlare bene nè castigliano nè catalano".

Ed io, da perfetta turista che segue le regole, sempre con il vocabolario alla mano e la guida della città.

Il mio scarsissimo senso dell'orientamento (lo confesso mi sono persa anche lì... ho preso le scale dalla parte sbagliata) e le due ore per tornare a casa. Ed io orgogliosa che penso "Ma io ce la faccio a tornare a casa da sola... Costi quel che costi"

Un'unica domanda: quando si ricomincia?