sabato 2 aprile 2011

Tornano le farfalle della Uildm contro le distrofie muscolari


Fino a domani, domenica 3 aprile 2011, torna la Giornata nazionale Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).

Fino a domani, quindi, in cinquecento piazze italiane sarà possibile ricevere le farfalle tricolori di pelouche targate Uildm ripiene di cioccolatini (un ottimo regalo di Pasqua che sostiene una causa importante).

Il fatto che le farfalle siano tricolori non è un caso.

Infatti in questa settima edizione, la manifestazione coincide con una ricorrenza molto significativa: i cinquant'anni di costituzione (1961-2011) della Uildm. Oltre ad essere i colori della bandiera (la ricorrenza dei 150 anni dell'Unità italiana si è celebrata lo scorso 17 marzo 2011) il bianco, il rosso ed il verde sono i colori rappresentativi dell'associazione. In piazza, fino a domani (3 aprile) migliaia di volontari. Oltre alla farfalla ripiena di cioccolato con il contributo sì riceverà materiale informativo sull'attività dell'associazione e sulle distrofiemuscolari e sulle altre malattie neuromuscolari. Patologie genetiche caratterizzate dalla progressiva degenerazione e indebolimento dei muscoli volontari e nelle forme più gravi - tra cui la distrofia di Duchenne e l'amiotrofia spinale (Sma) -, arrivano ad impedire alla persona di camminare e stare in piedi. Anche in giovane età.

Obiettivo: distribuire 110 mila farfalle per raccogliere i fondi necessari a sostenere la nascita, a Messina, del Centro clinico Nemo Sud: il nuovo punto di riferimento per le persone con malattie neuromuscolari che abitano al Sud e le loro famiglie. Testimonial l'attrice Maria Grazia Cucinotta.

"Nemo Sud - spiega Giuseppe Vita, direttore dell'Unità operativa complessa di Neurologia e Malattie Neuromuscolari del Policlinico 'G. Martino' di Messina - avrà la sua sede al quarto piano del padiglione B del nostro Policlinico e opererà in sinergia con il centro neuromuscolare già presente nell'ospedale. Le due strutture lavoreranno parallelamente, occupandosi la prima dell'assistenza multidisciplinare di pazienti con esigenze più rilevanti e la seconda della prima diagnosi e del follow-up di alcune malattie".

Secondo quanto spiegato da Vita, Nemo Sud avrà 20 posti letto, alcuni dei quali di alta complessità, e 2 posti di Day Hospital, e rappresenterà una realtà di eccellenza per la presa in carico e il trattamento dei pazienti neuromuscolari, esempio unico nel Centro-Sud d'Italia.

L'integrazione con il territorio, secondo quanto ribadisce anche Alberto Fontana, presidente nazionale Uildm, avverrà attraverso le reti associative di Uildm, Aisla (associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) e di altre Associazioni di pazienti e attraverso convenzioni con le aziende sanitarie provinciali e con le aziende ospedaliere.

Oltre alle Sezioni Provinciali dell'associazione, che già da alcuni mesi stanno lavorando alle iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi che verranno promosse sul territorio nelle prossime settimane, alla Giornata nazionale Uildm collaborano anche partner, quali Fondazione Telethon, Avis, Famiglie Sma, Asamsi e l'associazione Reiki Rau.

Inoltre fino al al 9 aprile è possibile inviare un sms al 45509

E' possibile donare 2 euro da un numero telefonico TIM, Vodafone, Wind, 3, CoopVoce e Tiscali oppure 5 o 10 euro chiamando da telefono fisso Telecom Italia, Fastweb e Tiscali


Puoi guardare lo spot al link http://www.youtube.com/watch?v=qXfUM-m9VCI&feature=player_embedded

Per maggiori informazioni: www.uildm.org

mercoledì 30 marzo 2011

Perchè a me? Storie di ordinaria violenza


Un libro per parlare di violenza alle donne. Si tratta di “Perché a me - Storie di ordinaria violenza” di Gemma Tisci, edito dalla casa editrice “L’Isola dei ragazzi”.
Il romanzo non a caso è uscito a novembre scorso , il mese in cui si celebra la giornata mondiale Onu contro la violenza alle donne
Protagonisti ne sono Isabella, Alex, Emma e Walter, persone comuni che diventano, loro malgrado, testimoni e vittime casuali del clima imperante di sopraffazione e paura che domina la società odierna. La violenza infatti non è solo un tema scottante dell’attualità ma il destino concreto con il quale potrebbe scontrarsi ogni persona: la ragazza della porta accanto, la signora che incontriamo al supermercato, il bambino che gioca a pallone sotto casa, il collega di lavoro… Ed il pensiero non può non andare ai casi attuali di cronaca, ai tanti volti, alle tante vittime che chiedono ancora giustizia
La violenza cresce e si nutre attraverso l’isolamento sociale delle persone e si alimenta creando l’impossibilità di confrontarsi ed avere modelli di relazioni affettive sane. Questo libro, che si muove dalle “vite degli altri” che sono un po’ le vite di tutti noi, ci racconta storie di ordinaria sopraffazione, ma anche di un riscatto possibile.

L'ecocucina. Degli ortaggi non si butta nulla


Cosa cuciniamo oggi? Timballo di pasta? Arrosto di maiale? No. Bucce di banana al curry. O ancora risotto alla buccia d’arancia. Ma si possono inventare gustose ricette anche con le bucce di kiwi, i baccelli dei fagioli, o gambi dei carciofi e le radici dei cipollotti. Uno scherzo? No è la tendenza del momento: l’ecocucina (che speriamo resti sulla cresta dell’onda a lungo). Ossia una cucina da gourmet ottenuta risparmiando e tutelando l’ambiente.
Foglie esterne della verza, buccia di zucca e tanto altro. Con l’ecocucina si risparmia perché delle verdure si usa veramente ogni parte, ci si diverte a sperimentare nuovi ingredienti e si aiuta l’ambiente.
Da più parti, infatti, gli esperti ricordano che le risorse naturali sono in rapido esaurimento, e che l’ecosistema è al colasso.
Solo qualche esempio della differenza rispetto alla cucina tradizionale? Nella versione “old” delle ricette si può arrivare a buttare fino 50% del peso del carciofo e fino al 55% della parte bianca degli asparagi. Nella versione offerta dall’ecocucina foglie, gambi di carciofi e scarti degli asparagi diventano base per gustose ricette.
Ecologico e dietetico anche il modo di cucinare proposto.
Si tratta di una cottura al vapore lenta, ottima per far rosolare le parti fibrose e più dure dei vegetali ottenuta utilizzando la… lavastoviglie!
Basta scegliere la ricetta in base al tipo di lavaggio a 50, 60 o 70 gradi
Il lavaggio eco consente una cottura a bassa temperatura (50° - 55° C). Il lavaggio normale una cottura a media temperatura (60° - 65° C). Mentre la possibilità di una cottura ad alta temperatura (70° - 75° C) arriva con il lavaggio intensivo.
Per non far entrare i cibi in contatto con acqua sporca e detersivi basta chiuderli in vasetti di vetro o sacchetti sottovuoto, chiusi ermeticamente. In un’ottica “salvambiente” i sacchetti possono essere riutilizzati più e più volte lavandoli bene e facendoli asciugare all’aria.
Si possono cucinare anche carne e pesce oltre che ortaggi, ma le verdure impattano molto meno sull’ambiente (un impatto inferiore anche della metà). Per dare un tocco di sapore in più possono essere utilizzati ingredienti semplici e facilmente reperibili in una dispensa come farina, spezie e cipolle..
La filosofia di vita che dà vita a questo tipo di modo di cucinare implica: la scelta di alimenti biologici e stagionali, coltivati da sé, acquistati direttamente dal produttore o attraverso i Gas (Gruppi di acquisto solidale). Il rifiuto all’uso di pesticidi e la preferenza rivolta a verdure a chilometri 0, cioè frutto delle terre locali (senza immettere nell’ambiente gas inquinanti per il trasporto da un luogo all’altro). In più imballaggi ridottissimi.
Per chi proprio non riuscisse a superare una certa reticenza nei confronti dalla lavastoviglie, può comunque scegliere di usare la tradizionale pentola a pressione, che permette di risparmiare acqua ed energia.

lunedì 28 marzo 2011

Stalking: un numero verde ed un piano nazionale contro la violenza di genere


Stalking. Ossia quando l'amore diventa attenzione molesta fino a sfociare in una vera e propria ossessione che può portare lo stalker, ossia il molestatore, a compiere gesti estremi.

Gli stalkers, da un'indagine del 2009, sono nell’84,68% italiani, nel 15,32% stranieri. Nell’80,1% dei casi le vittime di molestie persecutorie sono di sesso femminile, mentre nel 19,99% di sesso maschile. È la Lombardia la regione in testa per denunce (539) ed arresti (129), mentre la più virtuosa è la Valle d’Aosta (10 denunce e nessun arresto). La Campania si attesta al quarto posto per numero di denunce (344), preceduta dal Piemonte (403) e dalla Toscana (359).

La regione meridionale, però, sale di due posizioni per quanto riguarda il numero di arresti (86), seguita da Lazio (69) e Piemonte (65).

Via libera dalla Corte dei Conti, il 17 febbraio scorso, al primo Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking. Ruolo centrale al numero di pubblica utilità 1522 che è stato adeguato per garantire servizi di orientamento ed informazione anche alle vittime di stalking.

Nella realtà lo stalking è caratterizzato da un’escalation di comportamenti ossessivi che passa attraverso pedinamenti, lettere e fiori, appostamenti, minacce di violenza, violenza fisica e sessuale, fino ad arrivare a comportamenti estremi come tentato omicidio ed omicidio.

Oggi lo stalking è un reato punibile con una detenzione fino a quattro anni.

“Ciò che deve far scattare un campanello d’allarme e far pensare allo stalking - spiega Giovanni Amoroso, presidente di AICo Campania (Associazione Italiana Counselling) – è la continuità nel tempo, la frequenza ed il tono dei messaggi e delle comunicazioni”. Un tono che oscilla tra l’aggressivo e lo svalutante e l’implorazione di rappacificarsi .“Il comun denominatore è lo stesso – continua Amoroso -. Il tentativo compulsivo di mantenere il contatto e, attraverso diversi strumenti, il controllo sull’altro”.

Un contatto “ossessivo” che dimostra una chiara mancanza di ascolto.

Quando si comincia ad avvertire un segnale di malessere… che fare? Innanzi tutto, attivarsi per reagire e chiedere aiuto.

Alla propria famiglia, agli amici e poi agli esperti: terapeuti, counselor, avvocati.

Per dare una mano concreta a capire dove si è e cosa si può fare è nato a Pozzuoli un servizio di Counselling ad accesso totalmente gratuito. Il sevizio è attivo dal settembre 2010 nell’ambito del progetto “Angeli allo Sportello”, promosso dall’associazione Angeli Flegrei Onlus in collaborazione con Csv Napoli ed in partnership con le associazioni Avis Comunale Pozzuoli e Campi Flegrei Terzo Settore (per chi voglia rivolgersi al servizio in forma totalmente anonima, attraverso un filo diretto con gli esperti, è disponibile attraverso il sito internet www.angeliflegrei.it una mail dedicata sportellocounselling@angeliflegrei.it al fine di avere in modo riservato e anonimo un primo approccio con i counsellor)

“Il risultato immediato connesso al servizio di couselling- chiarisce Luigi Lucci, presidente di Angeli Flegrei Onlus - è la percezione, da parte di persone, anche vittime di situazioni pesanti dal punto di vista emotivo, di avere un punto di riferimento preciso e la forte sensazione di sentirsi accolti con possibilità di scambio dialettico ed emotivo”.

Ciò che è fondamentale è la possibilità di confrontarsi ed avere a disposizione modelli di relazione equilibrati.Una possibilità che arriva grazie ad una presa di consapevolezza da parte della vittima stessa ed alla decisione di uscire da un vortice grazie al ricorso alle proprie risorse inespresse per trovare soluzioni possibili.

In definitiva lo stalker, secondo gli esperti, è una persona che si è sentita poco amata e quindi non ha sviluppato una vera capacità di amare. “Se non sai come amare – ribadisce Amoroso - non sai neanche come separarti”


Per maggiori informazioni e per accedere al servizio gratuito di Counselling:
Angeli Flegrei Onlus C/o Open Center

Via Celio Rufo, 20 - Pozzuoli
Tel. 081.853.14.17 - Fax. 081-3032084;

e-mail: info@angeliflegrei.it; website: www.angeliflegrei.it

domenica 27 marzo 2011

La Napoli dei misteri. Nei suoi vicoli riti e miti


Con l’arrivo di un clima più mite di meglio che regalarsi la possibilità di scoprire il volto più misterioso del capoluogo partenopeo.
Per i Napoletani un modo per riscoprire tanti luoghi, anche i meno conosciuti, per i turisti un modo per toccarne il cuore pulsante, al di fuori dei luoghi comuni.
A suggerire come fare una serie di libri editi da Intra Moenia, che portano il visitatore temerario a fare la conoscenza di una Napoli segreta abitata da fantasmi, streghe ed alchimisti, capaci di lanciare malocchi e maledizioni, tra storia e superstizioni (www.intramoenia.it)
Incamminandosi tra stradine e vicoletti del centro storico ecco che si arriva a piazza Bellini, con le mura greche ed il complesso di Sant’Antonio delle Monache a Port’Alba. Ed ancora la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta dov’era custodita una miracolosa pietra che procurava indulgenze e quindi rendeva più breve la strada verso il Paradiso.
Come non chiedere poi una grazia al miracoloso teschio di “Lucia” custodito nelle catacombe della chiesa di S. Maria del Purgatorio ad Arco?
E poi, dalla luce e dai misteri della Napoli “emersa”, si scende giù, tra acquedotti ed antiche cisterne, riconvertiti e divenuti rifugi antiaerei,. E’ la Napoli sotterranea, cui si accede attraverso il varco della chiesa di S. Domenico Maggiore.
Incontro con il mistero del sangue di San Gennaro e con il suo tesoro nel Duomo. Ma l’ingresso nel Duomo partenopeo è anche l’inizio di un viaggio alla scoperta dell’ “Urbs sanguinis” (la città dei Sangui) come fu definita la Città delle Sirene nel 1632 da un osservatore dell’epoca, rimasto attonito da circa tremila reliquie di martiri cristiani gelosamente custodite nel chiuso di conventi e case private.
Impossibile, poi, saltare l’appuntamento con le pennellate materiche ed i chiaroscuri caravaggeschi di cui si ha un suggestivo esempio ne “Le sette opere di Misericordia” al Pio Monte di Misericordia.
Il complesso monumentale di San Lorenzo fa fare al visitatore un balzo indietro di millenni e lo conduce nell’agorà, cioè la piazza dove si trattavano gli affari, greco-romana. Arrivati a San Gregorio Armeno, la celebre strada dei presepi dove è possibile veder spuntare le teste di molti politici e personaggi dello show business, nell’omonimo complesso si possono ammirare, contenute in un reliquiario di notevole pregio, le spoglie di Santa Patrizia. Anche Santa Patrizia, così come S. Gennaro, è venerata per lo scioglimento del sangue, anche se questo miracolo è meno conosciuto.
Fasti, drammi e nobiltà tra piazzetta Nilo, la dimora cinquecentesca di Palazzo Spinelli, cappella San Severo e piazza San Domenico Maggiore, dove si racconta che la bella Maria D’Avalos nelle notti più buie, vaghi ancora alla ricerca del suo amore, Fabrizio Carafa, assieme al quale fu uccisa nelle stanze di palazzo San Severo.
Nell’omonima cappella è poi possibile emozionarsi di fronte al Cristo Velato ed interrogarsi in merito alle alchimie del principe di Sansevero, che lasciò un segno nella nascente chimica con i suoi esperimenti ,di fronte alle macchine anatomiche custodite nella cavea.
Una figura, che ha compiuto 300 anni, che più di altre racchiude e rappresenta i misteri di Napoli terra madre. Una Napoli da non perdere.

La magia della tradizione ebraica: Giosafatte ed il settimo nipote


Perchè leggere “I racconti di Giosafatte e del suo settimo nipote” di Rosso Capuano?

Il perchè riposa tra le pagine di un libro "prezioso" all'interno del quale si ritrova tutta la magia e la melanconia tipica della tradizione ebraica.

Il libro inaugura la collana di narrativa e poesia “La Casa della Vita” di Antonio Pisano editore.

La Casa della vita , infatti, nell’Antico Egitto rappresentava il luogo in cui aveva origine la conoscenza e la cultura.

L’esordio letterario di Capuano, classe 1946, da sempre studioso di glottologia e filologia, recupera, affinchè non vada perduta, una parte significativa dell’identità flegrea, in particolare di Bacoli, dove, a partire dalla seconda metà del ‘500, giunsero gruppi di ebrei, già allora vittime di persecuzioni in più parti d’Europa e del mondo, come ricorda lo stesso autore, dando origine ad un incrocio di usi, costumi e tradizioni.

Il libro, impreziosito dall’utilizzo di carta tatami, che ricorda la consistenza di una pergamena, costituisce uno scrigno della memoria. Nove racconti, divisi in due parti, che nonno Giusafatte (Giusafàt, come suona nel dialetto di questa terra) raccontava ai suoi nipoti, per allietare le serate quando ancora la televisione non esisteva. Nove racconti che riannodano i fili di una memoria spezzata, visto che spesso il passaggio degli Ebrei nei Campi Ardenti non è ricordata da nessun libro, come spiega Capuano nella postfazione.

Nella prima parte l’autore trascrive i racconti uditi dal nonno, salvando così un’importante tradizione orale, di cui cerca di mantenere intatta l’atmosfera, attraverso uno stile leggero e fresco. Intrecci di vita incantevoli o drammatici che hanno il sapore di una fiaba. Nella seconda parte lo scrittore dà vita ad un gruppo di racconti che si ispirano alle tradizioni flegree, tratteggiando, ad esempio, personaggi come quelli della janara o della Sibilla.

Non è un caso che a far rivivere queste tradizioni sia il settimo nipote di Giosafatte. Infatti, il sette, come ricorda Antonio Pisano, ha una forte valenza simbolica. Sette sono i giorni in cui è avvenuta la creazione di ogni cosa, sette i vizi capitali e le volte in cui sarà punito chi uccide Caino. E sette è il numero di lettere da cui è composto il nome di Dio.

Scheda

Titolo: I racconti di Giosafatte e del suo settimo nipote

Autore: Rosso Capuano

Casa editrice: Antonio Pisano Editore

Anno: 2010

Collana: La casa della Vita

Pagine: 150

Prezzo: 16 €

Napoli e l'amore. Le mille facce di un sentimento eterno


Napoli tra parole e musica. Gli scrittori partenopei raccontano l’amore

Napoli e l’amore. Per scoprirne le mille facce niente di meglio che regalare e regalarsi un libro. Ritmi ed ambientazioni diverse per raccontare di quell’attimo che può cambiare la vita.

Ne “La Lametta nel miele” di Lanza Consolata (Edizioni Filema) trovano voce le vicende di Demetrio, partigiano con la passione della pittura, e della solitaria Bona, trentasettenne scampata agli orrori della guerra, che lo ospita nel suo maniero perduto tra i boschi. Ed ancora i tragitti di vita di Giovanna, che in conseguenza di un trauma giovanile ha fatto il vuoto dentro di sé, soffocando l’amore e le emozioni, e Freya, donna capace di abitare contemporaneamente in mille luoghi e di riempirli della sua fame di emozioni, fino a farli straripare. L’incontro tra le due darà vita ad un alchimia. L’amore, il sentirsi impreparati a gestire un sentimento totale, le crisi d’identità che costellano le migrazioni verso l’età adulta, e l’affacciarsi del tradimento quale scappatoia per non crescere sono i temi al centro del romanzo “Volevo dirti che ti amo” di Gaetano Lorito, edito da Graus. Gli sguardi da bambina narrati dall’autore sono quelli di Checca. Le mille deviazioni verso una consapevolezza più adulta appartengono all’universo di Luca.

Altra faccia dell’amore, un sentimento intenso e viscerale, è quello di un genitore per un figlio.

In “Tienimi per mano” (Luciano Editore) Fabio Brescia affronta il delicato tema dell’adozione di un bimbo da parte di una coppia gay. Un libro per interrogarsi, che fa assorbire al lettore forti emozioni e che lascia alla fine una serie di domande cui rispondere.

La casa editrice “Il Filo” propone “La forza dei ricordi” di Alessandra Iannone. Un amore d’altri tempi, “quando la Grande Guerra interrompeva le vite e gli amori e metteva nell’oblio l’esistenza di tante persone”. Un racconto che si muove sul filo della memoria e che emerge dal dialogo tra una nipote e sua nonna che le affida le sue esperienze attraverso una serie di lettere conservate per una vita. Attraverso gli scritti si fa strada l’immagine di un amore caratterizzato da una grazia e da un attenzione alle parole usate per corteggiare, da sogni ed ideali profondi, che sanno di altri tempi.

“Inseguivo il mio infinito quando la tua voce tagliò il mio sentiero”. Spesso tutto parte da lì.
Gennaro Morra, autore del romanzo “All’ombra della grande fabbrica” presta la sua penna al linguaggio della musica con “L’amore che non ero”, cantata dal giovane gruppo dei Knock Out. Un modo per confessare alla persona amata che “l’amore vero è proprio lei”.

Capire se stessi: la trinità della Psiche


Capire la psiche umana ed i suoi moti. Svelare i percorsi ed il funzionamento della mente attraverso l'approccio cognitivista che paragona il cervello umano ad un computer.
Parte da questo presupposto Giuseppe Andreone nel suo libro "Trinità della Psiche". In questo libro Andreone fa confluire tutta l'esperienza acquisita nell'ambito delle procedure informatiche e gli studi di anni nel settore.
Scopriremo, quindi, i come ed i perchè delle distinzioni tra io emotivo, io sensoriale ed io razionale. Indagheremo l'albero dell'intelligenza. Ci addentreremo tra le emozioni primarie (la rabbia e la paura; il dispiacere e la gioia; la sorpresa e l'aspettativa; il disgusto e l'approvazione) e tra quelle secondarie e complesse (l'allegria, la vergogna, l'ansia, la gelosia, la sorpresa ecc.).
Scopriremo quando sia fondato dire che quando una persona è nervosa si rode il fegato o quando è melanconica è presa da un attacco di bile nera (teoria umorale di Ippocrate).
Scenderemo fino a scuotere le radici dell'ansia, che rende un carattere introverso o estroverso.
Questo è tanto altro emerge dalla lettura del libro di Andreone che fonde diverse discipline e ne dà una lettura complessiva.
Un libro "scientifico" e piacevole, edito da Graus nella collana "Gli specchi di Narciso".

Il costo è di 10 €

Le tante virtù curative dell'olio d'oliva


Olio extravergine d'oliva "bagno di giovinezza". L'olio d'oliva, infatti, ha tante proprietà sia curative che cosmetiche, parola della nonna e dei dermatologi moderni.
Quando non c'erano ancora i punti di sutura, infatti, l'olio veniva utilizzato per curare piccole ferite. Quanti bimbi ricordano quando le nonne, quando cadevano e si sbucciavamo le ginocchia mettevano sulla ferita uno strato di olio? Ottimo anche nel trattamento delle ustioni, per lenire il dolore ed evitare il formarsi di piaghe.
Il frutto della spremitura delle olive ha proprietà emollienti, ammorbidenti ed anti-infiammatorie nel trattamento di tutti gli stati di secchezza e desquamazione cutanea.
Queste proprietà, secondo gli addetti al settore, si devono alla sua particolare composizione in grassi (trigliceridi) molto simile al sebo cutaneo e che possiede grande affinità con lo strato lipidico della pelle.
L'olio d'oliva, poi, è utile anche per combattere la stitichezza ed un cucchiaio al mattino ha un effetto lassativo, mentre alcune gocce di olio caldo nell'orecchio calmano le otiti.
Ottimo nella cura di dermatiti irritative e/o allergiche da contatto per le sue proprietà emollienti, ed anti-infiammatorie che quindi attenuano il prurito.
Olio di bellezza: nutre i capelli secchi e ne contrasta la caduta (perchè nutre in profondità il bulbo pilifero, rinforzandolo) ed è utile per il mantenimento del colore naturale.
Grazie alla combinazione della vitamina A (che contrasta la secchezza delle mucose), D (che facilita l'assorbimento di calcio ) ed E (che rallenta l'invecchiamento delle cellule) si ottengono eccellenti risultati anche nel settore cosmetico. Impacchi, bagni, maschere ed emulsioni dopo-bagno vedono nell'olio d'oliva il principale protagonista, mentre nei massaggi rende la pelle morbida, luminosa e dall'aspetto rilassato.