martedì 1 aprile 2014

Gioielli etici che proteggono l'ambiente ed esaltano la bellezza

Questa è la storia di tanti oggetti belli e luccicanti: bottoni, laccetti dai colori brillanti e metalizzati, ma anche plastica multicolore e piccoli e grandi pezzi di latta.

Esistono gioielli bellissimi, una vera e propria gioia per gli occhi e per chi li indossa, ma anche, a guardarli ed accarezzarli, un tesoro per l’ambiente.

Perché sono fatti con materiali “di scarto”, ossia materiali poveri, recuperati da diversi oggetti.

Fondi e linguette di lattina, pet, piccoli laccetti, spirali di vecchi block notes, avanzi di anelli che si usano per rilegare le fotocopie e così via.

Sono i “gioielli di scarto” di Elisa Lanna.



Il nome non deve ingannare: il risultato è bello e scintillante, di sicuro effetto.

Solo che a ringraziare non è solo il collo o i polsi delle gentili dame, ma anche l’ambiente, perché questi materiali non finiscono in discarica e rinascono a nuova, luminosa vita, una vita ancora più “bella”.

L’occhio è sempre curioso e la creatività pronta a scatenarsi per creare nuovi accostamenti insoliti ed impensati.

Un percorso che Elisa Lanna comincia per passione ed un po’ per gioco, da quando guardava le sfilate di moda in tv con sua madre, proprietaria di un atelier di moda, e sognava di poter un giorno creare accessori per quelle ragazze filiformi, giocando con tessuti, consistenze e colori. Lei e sua madre sono attente a cogliere i minimi particolari e le nuove tendenze… spesso ‘giocano’ ad anticiparle.

Dopo aver aiutato la madre a realizzare alcuni abiti, con  quello che avanza ed  apparentemente non serve più ed è quindi destinato a finire in pattumiera, dagli scampoli di stoffa alla passamaneria passando per i bottoni, Elisa comincia a dare forma alla sua fantasia e creatività, realizzando alcuni quadri e suppellettili varie.



“Mia madre – racconta -  ha lavorato nel campo della moda per più di 50 anni. Immaginate dunque l'influenza che ha potuto avere su di me che ho vissuto una vita tra stoffe, bottoni, riviste di moda.
Da piccola i miei giochi erano mettere a posti bottoni e suddividerli per colori e generi. Sistemare le spolette di cotone nei cassettini. Giocare ad attrarre con la calamita, gli spilli e a farli ‘danzare’ sul tavolo”. 

La mente nel racconto vola lontano a quando, ancora bambina, si andava a Napoli nei negozi che vendevano stoffe a metraggio e scegliere le fantasie, i colori più adatti al modello scelto dalla cliente.

Nel futuro di Elisa però non sembra esserci la moda bensì le forme architettoniche. Trait d’union: la ricerca dell’armonia, di una complementarietà tra le forme, resa possibile dallo studio e dalla conoscenza .

Infatti – continua Elisa - come la maggior parte dei figli, decido di non continuare il lavoro di mia madre e intraprendo gli studi di architettura, laureandomi con ottimi voti”.

In lei “convivono due anime”.



L'anima tecnica del progettista e quella più modaiola dell'artista e della designer. Il peso di queste due componenti sui due piatti della bilancia dell’anima e della sua attenzione si equivale. Guai a dirle che una delle due sia di minore importanza rispetto all’altra!

“Il mio intento – spiega -  è proprio quello di portare l'esperienza creativa e tecnica del progettista, la conoscenza dei materiali (in questo caso di scarto) e delle loro proprietà al servizio della moda. I miei gioielli ‘di scarto’ nascono proprio  tra questa  forte passione per la moda e gli studi progettuali di architettura. Alcuni nascono da una semplice operazione che mette insieme creatività e attenzione per l'ambiente. In altri invece, l'uso di perfette geometrie e di ripetitività di moduli mi coinvolge a tal punto da far venire fuori la mia parte razionale, più tecnica che comunque si fonde con la creatività e genera un gioiello con un forte potenziale estetico.”



La spinta a creare ed il gusto estetico, come ribadisce lei stessa, nascono dall’osservazione delle opere degli artisti del ‘900 che riescono ad amalgamare, ad ‘impastare’ la tecnica ed il gusto del bello con le loro emozioni autentiche tratte dalle vicende del loro vissuto.

“Questi artisti – sottolinea Elisa – affrontano, in modo polemico, il rapporto tra estetica e vissuto, tra le forme espressive e lo scorrere concreto della vita, realizzando opere d'arte con materiale di scarto. Dunque ho sempre prestato attenzione alle loro opere”.

A questo tipo di inclinazione, coltivata con studio e attenzione costante ai particolari, si aggiunge un’educazione familiare “etica” , appresa sin dalla più tenera età, intencentrata sul non “sprecare nulla”, dall'acqua, al cibo, fino ad arrivare agli abiti.

“Mia nonna, ad esempio, riciclava e riparava di tutto, dagli ombrelli alle vecchie sedie. Dunque penso che mi sia anche venuto naturale l'avere avuto l'idea di utilizzare per le mie creazioni, materiali riciclati. Una naturale sensibilità, che affonda le radici lontano, per i temi ambientalisti del riciclo e del riuso”.

Nelle opere di Elisa Lanna i colori ed i motivi dei suoi gioielli camminano a braccetto con le fantasie degli abiti di grandi stilisti secondo un rapporto biunivoco.



“ A volte – spiega - cerco negli abiti un motivo, un colore, un segno che possa abbinarsi al mio gioiello. A volte è l'abito che mi da' lo spunto per disegnare il gioiello”.



Lo zoccolo duro dei materiali utilizzati per la creazione di monili alternativi, ecologici ed etic, i è  l'alluminio delle lattine, ma non c’è limite alla fantasia ed alla sperimentazione quando la creatività, unita alla conoscenza della duttilità dei materiali e  quella del modo migliore per plasmarli, viene liberata.

A quel punto qualunque “scarto” le possa  tra le mani, come una spirale di block notes, una pallina colorata, custodia di un piccolo giocattolo,  proveniente da un distributore automatico, o ancora il  colletto in plastica progettato per irrigidire un collo di camicia, posso dare vita a qualunque cosa.

Persino il piccolo aggeggio di plastica nera che unisce le pantofole per appenderle.



Di fronte a questa  vera e  propria esplosione di idee che prendono forma tanti riconoscimenti si susseguono in poco tempo.

“Tanti giornali hanno pubblicato le mie creazioni, non ultimo la rivista Vogue accessori.
Ma essere stata selezionata per un concorso nazionale di "Moda Etica", è stata la mia più grande felicità. Un riconoscimento inaspettato”

 "Gli autori selezionati al concorso, hanno con creatività e ingegno proposto idee innovative e di qualità per una moda etica e responsabile". Questa la motivazione di una selezione dai paramentri rigidi e stringenti.



Ma la spinta più forte a creare, a reinventarsi, a reagire anche ai momenti più difficili arriva proprio dalle tante persone che credono in un nuovo modo di concepire la moda e lo stile. Da tutti coloro che dello stile “non prezioso, ma preziosissimo per la collettività,” di Elisa si innamorano al primo sguardo, sposandolo e facendolo diventare il proprio stile, rappresentativo di un sentire e di uno stile di vita.




Prima fra tutti Annalisa Tortora, in arte Lisa Tres Chic con la sua boutique del baratto in via Duomo a Napoli, con cui è nato un gemellaggio virtuoso ed un sodalizio destinato a dare sempre nuovi frutti.


3 commenti:

Mavalù ha detto...

un bellissimo articolo, scritto da chi conosce a fondo le creazioni di Elisa Lanna e ne riconosce il valore estetico, la precisione della lavorazione, l'attenzione al mondo in cui vive

Alessandra Renzulli Design ha detto...

è un gran bell'articolo scritto molto bene e con le giuste parole tocca tutte le persone.

Unknown ha detto...

La bellezza non è legata al gusto ma è un valore assoluto, nelle creazioni di Elisa Lanna la riconoscibilità del bello e il senso dell'estetica è immediata ed inequivocabile. Complimenti