giovedì 1 maggio 2014

Beapp: un applicazione globale che parte da Napoli

Il Napoli Comicon seconda manifestazione italiana più importante dedicata al mondo dei fumetti e dei cartoon (dopo quello di Lucca) ha aperto ufficialmente le porte del sogno, oggi giovedì 1 maggio.

Un appuntamento cresciuto nel tempo, organizzato da Claudio Curcio sotto la direzione artistica di Luca Boschi.

Quest'anno la fabbrica dei sogni chiude il ciclo dedicato al rapporto tra il mondo del fumetto e quello delle arti.

Dopo la pittura e l'architettura ora tocca al cinema.

Non a caso centrale nell'edizione 2014 sarà l'anteprima del film Parker e la mostra Storyboard: il fumetto prima del film.

Omaggio dall'universo di Topolinia, che dedica il numero di questa settimana alla bella Partenope, con Topolino affacciato al balcone che si bea della vista del golfo. Appesi ad asciugare, invece dei panni, delle tavole multicolore.



Un universo dedicato quindi, a creare sogni.

Vogliono realizzare un loro sogno il team di giovani che da oggi, 1 maggio,  e fino al giorno di chiusura, domenica 4 maggio, accoglieranno i visitatori, pronti a coinvolgerli in una stuzzicante caccia al tesoro, in grado di far ridiventare bambini, grazie ad una particolare app.

Si tratta della Beapp. Conosciamola e conosciamoli meglio.

"BeApp - racconta il suo creatore Pietro Ciotola, 38 anni, ingegnere informatico, con un master al Politecnico di Milano, -  nasce dall'unione tra il mondo dei button badges, le spillette inglesi anni '70, col mondo dei social network. Il risultato è un interest based social network molto veloce con cui è davvero facile interagire.

Come ci racconta il suo creatore, BeApp è un gioco social il cui scopo è quello di partecipare e vincere le "cacce al tesoro" semplicemente girando per le strade della città e recuperando tutti i pin virtuali che ne fanno parte. 

Per chi è incensato dalla palma della vittoria il premio è rappresentato da:  sconti, promo, omaggi o accessi ad eventi esclusivi e manifestazioni. 

Ma Beapp oltre ad essere un divertente gioco che si muove lungo le affollate strade dei social network può diventare anche un simpatico gadeget, in grado di personalizzare i capi di abbigliamento, donando quel tocco distintivo in più, in grado di fare la differenza."Ogni spilletta virtuale - continua Pietro, che condivide quest'avventura con la sorella Francesca Ciotola e con Fabio Spagnolo - potrà poi esser condivisa sui social e su richiesta potrà anche esser stampata e consegnata , diventando così un oggetto reale con cui decorare i propri capi d'abbigliamento".


Un'idea ancora in fase embrionale ma che promette di crescere esponenzialmente, grazie al costante arricchimento con nuove funzionalità.L'ingresso in società è avvenuto in occasione del Moon Party di San Valentino di Città della Scienza ed oggi ecco un nuovo appuntamento che promette di non deludere, data l'alta affluenza di vivsitatori previsti in questi quattro giorni al Salone del Fumetto.Per ora Beapp fa tappa a Napoli e mira a mettere radici forti,"Stiamo puntando - prosegue il suo ideatore -  al suo consolidamento e stiamo attuando varie strategie di marketing al fine di coinvolgere utenti e aziende".


I PUNTI DI FORZA DELL'IDEA

Secondo quanto ci spiega Ciotola, il  sistema di gioco e di condivisione social di BeApp, fa nascere un modello innovativo con cui veicolare messaggi agli utenti in maniera assolutamente non invasiva. 

Anche le aziende che entreranno nel circuito avranno a disposizione uno strumento nuovo con cui creare campagne di advertisement e soprattutto monitorarne il rendimento ed il rapporto tra spesa e ricavo.

Un altro punto di forza di BeApp è sicuramente l'innovativo algoritmo di geo localizzazione , molto "amico" della batteria del telefono.

Basta dover stare continuamente attaccati alla batteria del cellulare. infatti la app permette di usare i servizi di localizzazione in maniera più efficiente rispetto agli altri utilizzando pochissima energia del dispositivo.




IL LOCALE DIALOGA CON IL GLOBALE

Un'idea che parte dal locale e che trae nutrimento da caratteristiche ed ingegni tutti partenopei ma che pensa "globale" e vuole proiettarsi in un ambito più grande.

"L'informatica permette di lavorare local pensando global - ribadisce il team di lavoro -. Quindi in realtà, a differenza di altri settori, dedicarsi allo sviluppo di una propria idea imprenditoriale in campo IT non è un'impresa impossibile anche nel contesto partenopeo". 

Napoli sì Napoli no. In questa battaglia tra i pro ed i contro di una città dalle tante potenzialità ma dilaniata da troppi conflitti, dove le zone d'ombra spesso finiscono per sopravanzare quelle di luce, la voglia di fare inpresa made in Sud vince.

"A Napoli  - continua infatti l'ingegnere partenopeo -  forse in Italia seconda solo a Milano, è  forte il movimento legato alle start up e agli incubatori, per cui è molto facile fare networking ed intrecciare rapporti con altri player del settore. Noi stessi lavoriamo nel contesto dell' Incubatore di Città della Scienza, un luogo molto stimolante e ricco di professionalità, dove ci sono persone eccezionali che si impegnano al massimo per far sviluppare al meglio e offrire sempre nuove opportunità alle aziende ospitate". 


Dopo l'esordio partenopeo, la Beapp, è il caso di dirlo, non ha voglia di fermarsi ma vuole macinare chi,ometri e consensi. Sulla tabella di marcia ci sono in prospettiva presentazioni in altre città italiane e poi l'idea di volare a Londra, patria delle spillette, cuore primigenio del progetto.


La creatività può salvare il mondo?

"Quasi tutti i problemi quotidiani possono essere risolti o quanto meno alleviati se usiamo il nostro cervello in maniera creativa per cercarne la soluzione. Il trucco è non dare mai nulla per scontato", parola di doc.

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