sabato 23 dicembre 2017

La ragazza della fontana: crescere per diventare se stessi

Un paese di provincia "malridotto", un campo da calcio, gli amici, un ciclo di vita che si chiude ed i sogni da "quasi" adulto che sembrano fare capolino.
E' questo lo sfondo su cui si muove la vita del protagonista del romanzo La ragazza della fontana di Antonio Benforte, edito da Scrittura & Scritture.

Il protagonista fa i conti, in quell'estate afosa della sua adolescenza, con la diversità: quella delle emozioni che, con veemenza, si avvicendano dentro se stessi, rendendo fragili ed insicuri, in questa delicata fase di transizione, ma anche desiderosi di proiettarsi nel futuro; quella di un corpo che si trasforma diventando "altro" rispetto a quello  cui si era abituati e la diversità di orizzonti cui si aspira, che irrompe con prepotenza nelle aspettative di chi è ancora nell'età giusta per sognare e per immaginarsi un futuro possibile tutto da costruire.
E poi c'è l'altro da sè, che un po' affascina, un po' fa paura, rappresentato dal signore con il cappello, chiamato, il Capitano, un po' strambo e sgangherato, che guida un'auto sgangherata che sembra fargli il verso, quasi fosse una sorta di suo alterego, e che, nel suo capello, sembra custodire gelosamente mille segreti.
Uno di questi misteri potrebbe rappresentare la soluzione del giallo che comincia con il ritrovamento, nei pressi della fontana del paesino, da parte del gruppo di amici di cui fa parte il protagonista, del corpo di una ragazza morta.
Un romanzo che Antonio definisce non autobiografico, bensì frutto del suo percorso e delle esperienze vissute, che hanno fatto maturare in lui consapevolezze importanti, tali da condurlo ad essere la persona che è adesso e da trasfondersi nella sua scrittura, rendendolo capace di inventare mondi.
Ora passiamo la parola all'autore, per farci addentrare nel mondo letterario, ma verosimile, da lui creato, che si dipana attraverso una scrittura appassionata, semplice ed immediata, che ha un solo scopo (non premeditato): quello di far incontrare due universi. Quello creato dallo scrittore e quello del lettore.




Mi racconti la gestazione de la ragazza della fontana?


La prima parte de La ragazza della fontana l'ho scritta nel 2010. Si trattata soltanto di un abbozzo, una specie di soggetto da sviluppare. A quei tempi lavoravo in una casa editrice indipendente, a Milano, passavo molto tempo a leggere, editare e correggere i libri degli altri e quindi la ragazza della fontana, che ai tempi aveva un altro titolo, non trovò uno sviluppo ulteriore. Ero come bloccato. Solo dopo l'esperienza in casa editrice, a partire dalla fine del del 2013, ci ho rimesso di nuovo mano. E così, da gennaio a maggio 2014 ho ultimato il progetto. L'ho fatto leggere ad amici e proposto a qualche editore, e alla fine Chantale ed Eliana l'hanno accolto nella loro splendida famiglia


Qual è il sottile filo rosso che lega le vite dei protagonisti?


Senza svelare troppo della trama, c'è un sottile filo che lega le vite del ragazzino protagonista del romanzo, del Capitano e di Rebecca, la ragazza della fontana. E' un sottile filo che significa scoperta dell'ignoto e accettazione del diverso, dell'altro. Il sottile filo rosso che lega le vite dei protagonisti è il desiderio di andare al di là delle apparenze. Questo desiderio metterà in moto tutte le vicende e le evoluzioni nei personaggi del romanzo. 



C'è un intreccio ed in alcuni punti una sovrapposizione tra esistenza letteraria e la tua biografia personale?


Se intendi chiedermi se questo romanzo è autobiografico, ti dico di no. Nulla di quello che ho scritto l'ho vissuto in prima persona, di sicuro però tutto quello che ho vissuto è servito a rendermi l'uomo che sono ora, e influenza la mia scrittura e le mie storie. 


C'è una particolare scelta stilistica e linguistica?


Non mi sono posto tante domande mentre scrivevo questo libro. La storia è venuta fuori da se e ho voluto soltanto farlo in modo semplice e diretto. Spero di esserci riuscito. 



Quale è il messaggio che vorresti arrivasse trasversalmente ai tuoi lettori?


Con La ragazza della fontana ho voluto raccontare una storia di emarginazione, di accettazione del diverso, di amicizia e di crescita personale, tra mille difficoltà. Sono tutti temi che affrontiamo nella vita di tutti i giorni, con i quali ci confrontiamo continuamente. Il messaggio che vorrei arrivasse leggendo questo libro è quello scritto egregiamente dalle editrici nella presentazione del libro: "Ci vuole coraggio a essere se stessi, ma solo allora si comincia a vivere davvero".

lunedì 4 dicembre 2017

Bambola di stracci: la forza ed il coraggio di essere se stessi

Quanto le relazioni possono salvarci o al contrario distruggerci?
Quanto l’amore, la voglia ed il bisogno di accettazione possono essere strumenti di riscatto o al contrario di “ricatto” emotivo ed esistenziale?

Quanto la forza nasconde ed incorpora la fragilità e, in maniera complementare, la più grande fragilità può rivelare un’anima d’acciaio insospettata che dimostra a se stessa di saper reagire alla sofferenza e “ricostruirsi”?

Quanto si ha davvero la possibilità e la libertà, all’interno dei vincoli imposti dall’agone sociale, di scegliere chi si vuole essere per diventare davvero se stessi?

Ad interrogarsi su queste dinamiche di valorizzazione o, in maniera diametralmete opposta, di svilimento di sé, è Pasquale Ferro nel suo Bambola di stracci edito dalla società cooperativa ilmondodisuk, e-magazine e casa editrice attiva in città dal 2008, anno della crisi emergenziale dei rifiuti.
Il progetto di crowdfunding SOS Partenope fa tappa alla Fondazione Banco di Napoli (palazzo Ricca, via Tribunali 213), mercoledì 6 dicembre 2017, alle 17.00, nella sala Marrama, per presentare l’ultima fatica letteraria di Pasquale Ferro.



LA STORIA
Barbara è bella tanto da fare innamorare tutti. Persino la natura. E, paradossalmente, ama un uomo che non accetta il suo modo di essere "donna". Barbara affronta il mondo, vaga per le città e per i quartieri alla ricerca della sua libertà di esprimersi al femminile. Anche quando tocca il fondo e diventa una barbona, sotto i portici del Real Teatro di San Carlo, combatte per la propria sopravvivenza e per suoi sogni. Qual è il suo più vivo desiderio? L'amore, perché, come ciascuno di noi, ha bisogno di questa parola, prescindendo da tutto e da tutte le lingue che la maltrattano, la usano, se ne approfittano. Barbara lotterà contro la sua famiglia. Lo farà in nome della sua stessa sopravvivenza. Con le uniche armi che possiede: bellezza, scaltrezza, forza. Raccontando un universo che potrà sembrare inverosimile, attraverso personaggi conosciuti nei suoi percorsi. Bambola di stracci, troverà finalmente la pace o il grande amore? Ma chi è veramente Barbara? La risposta è nelle pagine di questo romanzo breve di Pasquale Ferro dove la realtà si mescola alla fantasia.
“Cerco sempre di filtrare la realtà attraverso la fantasia – spiega l’autore - . Barbara , bambola di stracci, l’ho conosciuta davvero, 40 anni fa al San Carlo, durante la prima di  Tosca con Placido Domingo. Adesso è divenuta la protagonista carnale nel romanzo appena pubblicato che è anche denuncia di un falso perbenismo. L’obiettivo è rendere visibili le donne transessuali”.
Leggendo la storia di questa moderna bambola di stracci, figlia dell’attuale  “società liquida” e di un’identità sessuale liquida e cangiante non ho potuto non pensare alla storia di o’ Barone, barbone partenopeo chi le Fede’n’Marlen, Federica Ottombrino e Marilena Vitale, hanno dedicato la canzone O’ mele, quel miele che, in nome della condivisione  e del rispecchiamento reciproco, della comprensione delle reciproche fragilità e dei nervi scoperti, può curare le ferite dell’anima.
Perché, anche se ognuno deve trovare in sé la forza di rialzarsi e di riscoprire le radici della propria reale identità, a partire da quella di genere, a partire dalla quale costruire e ricostruire il senso della propria esistenza, nessuno si salva da solo.


LA PRESENTAZIONE ED IL CONNUBIO VIRTUOSO
Il saluto introduttivo è affidato a Paolo Di Lauro (Meridonare). Con l’autore interverranno: Paolo Valerio (Università di Napoli Federico II), Antonello Sannino (Arcigay Napoli) e Paola Silverii (Associazione VerginiSanità). Modera, Donatella Gallone. Letture a cura di Antonella Stefanucci.
Obiettivo di SOS Partenope: diffondere una nuova immagine di Napoli, smantellando i luoghi comuni, attraverso la traduzione e la stampa del “Dictionnaire amoureux de Naples” dello scrittore e editore
Jean-Noël Schifano. L’idea di collegare la presentazione del nuovo libro di Ferro al progetto di crowdfunding nasce da un’unica prospettiva: mostrare la vera e multiforme identità di Napoli, attraverso i suoi luoghi, la sua storia ma anche i suoi talenti.
E Pasquale Ferro è un talentuoso autore di teatro e di libri, impegnato in temi sociali di forte impatto, dall’usura all’omofobia, uno dei pochi autori napoletani tradotto in Russia. Già in corso la traduzione russa anche per “Bambola di stracci”, una storia ispirata da una vicenda vera, come tutti i testi scritti da Ferro, scrittore al di fuori di ogni regola.

L’AUTORE

Pasquale Ferro debutta nella scrittura con Gli odori dei miei ricordi (Atman edizioni 2000). Seguono, Genny Flowers (Suklibri 2002) Mercanti di anime e di usura (Ancora del Mediterraneo 2005), La luna esiste? (Luciano editore 2009), Una radura verde smeraldo (Istituto Italiano di cultura di Napoli 2010), Macedonia e Valentina, ‘O curaggio d’’e femmene (ilmondodisuk 2014). Tra i numerosi riconoscimenti, il premio Libero Bovio 2012 per I racconti di un cane camorrista, inedito in Italia e pubblicato in lingua russa nel 2013. Da alcuni titoli sono state tratte pièce di successo, messe in scena anche per le scuole.


LA MOSTRA

 “SOS Partenope. 100 artisti per il libro della città” è la mostra itinerante realizzata, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Napoli grazie alla donazione di circa 140 artisti italiani e stranieri per finanziare la traduzione e la pubblicazione del libro “Dictionnaire amoureux de Naples” di Jean-Noël Schifano lanciata dalla società cooperativa ilmondodisuk. Obiettivo: diffondere l’autentica immagine di Napoli in quasi 600 pagine. Terminata la prima parte della campagna di crowdfunding (con la raccolta di 10,540 euro sulla piattaforma Meridonare), che ha permesso di raggiungere il primo traguardo (acquisire i diritti di pubblicazione della casa editrice Plon e tradurlo), si dà vita ora alla seconda per impaginare, stampare e diffondere il volume che in italiano sarà “Dizionario appassionato di Napoli”.  Ora l’esposizione è proposta, in parte, nel suggestivo scenario dell’acquedotto augusteo del serino fino al febbraio 2018.
L’ASSOCIAZIONE VERGINISANITÀ
L’Associazione VerginiSanità nasce nel 2010 con l'intento di promuovere la realizzazione di progetti integrati finalizzati al recupero ed alla riqualificazione del contesto urbano dell'area del Borgo dei Vergini e della Sanità: tutela, valorizzazione e recupero del patrimonio ambientale ed architettonico quali strumenti per migliorare la vivibilità, la sicurezza e la crescita sociale. Nel 2014 ha preso in gestione i locali in via Arena Sanità, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare il sito archeologico presente nei locali sottostanti, portato alla luce e all'attenzione della comunità scientifica.
Nell'ottobre 2015 è stata presentata alla stampa, in accordo con la competente soprintendenza archeologica, la scoperta e l'identificazione di un tratto dell’Acquedotto Augusteo del Serino, un'infrastruttura di epoca romana tra le più imponenti del mondo antico.
Due ponti-canale affiancati, riconducibili a quelli meglio conosciuti dei Ponti Rossi, sono stati rinvenuti nei locali sotterranei del Palazzo Peschici-Maresca, di proprietà dell'Arciconfraternita dei Pellegrini. Le prime ipotesi di studio hanno trovato le più ampie conferme, sia da fonti letterarie che da indagini dirette. La successione di pilastri e arcate in laterizi e tufo costituisce un’evidenza archeologica di eccezionale interesse per ubicazione, complessità e peculiarità costruttive, pur rappresentando quantitativamente meno di un millesimo del percorso totale dell'Acquedotto, che si sviluppa per circa 100 km, dalle sorgenti del Serino fino alla Piscina Mirabilis a Miseno.

https://www.meridonare.it/progetto/sos-partenope2