lunedì 16 giugno 2008

Dai sobborghi arriva un grido di rabbia per cambiare le cose

“Suburb” del gruppo A67, nato e cresciuto a Scampia, è un cd napoletano (tale è la lingua utilizzata con la sua intensità e le sue vibrazioni che arrivano diritte al cuore), ma che utilizza questo idioma per lanciare un messaggio che unisce tutte le periferie del mondo attraverso la musica. Da Napoli (però mai citata esplicitamente) a Marsiglia, passando per l’India. Senza dimenticare il Brasile e la Turchia, con i loro ghetti. Fino alla periferia come luogo dell’anima, dove si “raggrumano” i pensieri e le richieste rimaste inascoltate.

Un cd, presentato giovedì 12 giugno alla Feltrinelli di piazza dei Martiri, che, rispetto al primo che era un vero e proprio inno contro la camorra e la connivenza di ogni giorno, assume toni intimistici, con uno sforzo di introspezione che permea ogni cosa.

E’ l’anima delle persone portata dentro la musica.

E’ lo specchio di una coscienza altalenante perennemente in conflitto, continuamente “frustata” da onde esterne che finiscono per far passare dalle parte del torto anche quando si ha ragione.

“La coscienza – sottolinea Daniele Sansone, cantante del gruppo – è una parola che ti giochi ogni giorno, a seconda dell’occasione”.

Un sound orecchiabile ed intenso sostiene la trasmissione di contenuti di graffiante denuncia.

Un cd dedicato a tutti quelli che hanno deciso di rimanere, di non arrendersi allo stato di perenne emergenza e violazione dei diritti, di andare avanti di “non rassegnarsi”, nonostante tutto e tutti.

Contenuti gridati, perché il dolore, la frustrazione, la voglia di esserci per cercare di cambiare le cose, non può non assumere la forma di un urlo.

E’ questo il nucleo della canzone “Chi m’ sap’ o’ sai” che continua dicendo “Non mi arrendo mai!”

Altra canzone “fuori del coro” è "La Passione" in cui questo gruppo di ragazzi cerca di spiegarsi e spiegare le origini dell'omofobia della Chiesa e così si è inventato una storia agli albori della storia. Una storia di “rottura” con il pensiero corrente, ma intensa.

In questa storia si ipotizza una relazione omosessuale tra Gesù e il suo apostolo prediletto Giovanni, un amore puro e carico di emozioni ma che per il mondo non doveva nè poteva esistere, perchè la gente poteva sopportare un figlio di Dio, ma non un figlio di Dio omosessuale. Così è arrivata la crocifissione per eliminare qualsiasi possibilità, anche solo di ricordo, e subito dopo c'è stata la riscrittura della vicenda nei vangeli in una versione riveduta e corretta. Quindi accettabile.

Pezzo forte, subito tacciato di blasfemia, il cui ritornello è stato scritto dalla scrittrice Valeria Parrella, in cui viene più volte ribadito come la ragione a volte debba arrendersi a "ragioni" più alte e più radicate e radicali.

Bel gruppo di ragazzi puliti ed impegnati, e che soprattutto invece di arroccarsi nel loro piccolo orticello, tra gelosie e meschinità, cercano di coinvolgere quanto più possibile altri artisti. Ragazzi semplici e veri.

Illustri le collaborazioni, tra cui quella del cantante di musica popolare Marcello Colasurdo.