giovedì 20 novembre 2008

Diversità ed autostima

Da: Jean Medina (Università degli Studi di Pavia)


.... E' magari difficile da dirsi, e forse ancora di più da sentirsi dire, ma prima impara a piacerti per quel che sei, trovati degli aspetti di te che ti rendano soddisfatta, e se su qualcosa non hai potuto decidere tu, fai sì che per il resto sia tu a decidere, rendi tranquillità al tuo cuore, che solo cosi sarà notato ed apprezzato.forse ciò che ti sto per dire, sarà un paragone al quanto "stiracchiato"...ma al pari della disabiità fisica, si pone pure una disabilità "mentale" costruita, intendo a dire che il senso di "isolamento" che ci si sente attorno, è simile anche in chi soffre di poca autostima.


La diversità esiste in chi non riesce a guardarti per quello che sei, per chi ti definisce "diversa", per chi dà peso a questa diversità, in fin dei conti è un modo di essere diversi, che si aggiunge soltanto all'insieme di diversità che compongono il mondo. Differenze di capelli, di occhi, di pelle, di altezza, di corporatura. Se qualcuno mi guardasse male perche "non europeo", sarebbe un suo problema, e nel tempo il razzismo rendeva "disabili" una parte del mondo. E' un processo lento, e la storia insegna che a tutte le ingiustizie c'è una fine.

martedì 18 novembre 2008

Una bussola per due cuori

Dal sito www.ritacoruzzi.it

Dal libro "Una bussola per due cuori"

.... Un romanzo fresco, giovane, di due studenti che si incontrano all’università, diventano amici, e poi qualcosa di più. Ma la vicenda si complica di problematiche serie, profonde e investe tematiche come l’amicizia, la disabilità, l’integrazione, l’affettività, il rapporto genitori e figli, la fede.

Lei: Luce, una graziosa ragazza dai capelli corvini e gli occhi azzurri, sulla sedia a rotelle, con una grande fede e grande amore per la vita.
Lui: Gabriele, bello, atletico, simpatico, non credente, a lei destinato come tutor universitario.
E’ una storia di gioia e di dolore, sulla bellezza della vita in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno piacevoli, sul bisogno di avere qualcuno da amare e con cui condividere i veri valori della vita.
Dice l’autrice dei personaggi verso la fine del libro:
“Quella sera Luce e Gabriele si stavano pensando reciprocamente, stavano pensando a tutti i momenti passati insieme, a come erano diventati amici e a come in seguito si erano innamorati. Nessuno di loro l’aveva programmato, era successo così, inaspettatamente; ma la vita è anche questo, incontri casuali, amicizie inaspettate e amori improvvisi. Pensando a questo entrambi si resero conto di quanto la vita fosse bella e di come loro, aiutati dal pensiero dell’altro, avessero intenzione di viverla a pieno”.
Dalla premessa di Andrea Sarubbi, giornalista e conduttore televisivo:

“Questo è un libro che parla contemporaneamente alla testa e al cuore. Avrò pure il pianto facile, ma in un paio di passaggi mi sono commosso davvero. E nel frattempo non ho smesso mai di pensare, perchè la storia di Luce e Gabriele – con tutto il suo corollario di personaggi e situazioni – è quello che gli anglosassoni chiamerebbero food for thought. Una provocazione continua, che intreccia diversi problemi aperti. L’approccio verso i disabili, innanzitutto: la cultura in cui viviamo ci regala una zavorra di pregiudizi, ignoranza e imbarazzo che spesso è più pesante delle nostre migliori intenzioni. Ma non solo: questo libro parla del rapporto tra disabilità e affettività, del ruolo dei genitori e dell’importanza della famiglia nella vita di ognuno, della ricerca di Dio in un mondo che, oggi, non lo dà più per scontato.”

Penso proprio che domenica scenderò alla Feltrinelli e mi farò questo regalo. Una bussola per due cuori promette di farmi sognare. Edioni CVS (Centro Volontari della Sofferenza) ed un costo contenuto (10 euro). L'autrice, una giovane ragazza ventiduenne, è anch'essa sulla sedia a rotelle. Un romanzo, quindi, visto e vissuto dal "di dentro".