mercoledì 5 gennaio 2022

Pizza Social Lab: cliente ben sfamato, palato consolato

 

"A che bello menu solo da Pizza Social Lab o sann fa!".
 
Se siete alla ricerca di un'Epifania ricca di leccornie, ma a misura dei gusti di tutta la famiglia, la vostra meta è in via Barbagallo 15 b.
 

 
 
Cinquecentocinquanta posti a pieno regime (compresi quelli allocati nello spazio esterno in fase di restyling). Circa 200 all'interno, tenuto conto delle misure di distanziamento. Un'atmosfera calda e accogliente, all'insegna dell'informalità. 
 

 
 
Una sfida cominciata quasi in concomitanza dello scattare del lockdown e delle misure anti-pandemiche, che ora vuole premere sull'acceleratore per recuperare sia lo stop legato  alla fase di chiusura forzata sia superare gli ostacoli tipici del momento di start-up.
 
Tre forni: uno per garantire una cottura lenta e dolce, tra i 350 e i 400 gradi; uno per una cottura più rapida e intensa a 480-500 gradi; uno esclusivamente destinato a sfornare delizie gluten free.
 

 
 
Tre tipi di impasto che danno vita a: una pizza contemporanea dal cornicione alto e idratato; una lievitata fino a 36 ore, ottenuta per sottrazione d'aria, definita 'a rot e carrett; una destinata agli avventori celiaci.
 

 
 
Due maestri pizzaioli all' opera: Antonio Mascia e Rosario Ferraro, cui, sul versante beverage, si aggiunge la maestria del bar tender Carlo Migliarotti con i suoi cocktail multicolor e multigusto.
 

 
 
"Al mio impasto aggiungo la biga, un prefermento - spiega Antonio -. La lievitazione è indiretta e dura fino a 60 ore, conferendo al tutto una grande idratazione. Io utilizzo un blend di farine 1 e 3, non raffinato e molto nutriente".
 
Via libera, poi, alla varietà dei topping con golose guarnizioni, frutto dell'incontro tra diverse tradizioni regionali, come nel caso della cotto, porcini e stracciatella di bufala.
 

 
 
Spazio a sua maestà la frittatina di maccheroni in 4 gustose varianti: classica; alla sorrentina (con gnocchi e ragù napoletano); alla carbonara; paglia e fieno, i cui ingredienti predominanti sono speck dell'Alto Adige, noci di Sorrento e taleggio.
 

 
È fondamentale ricordare che le materie prime utilizzate a completamento sono DOP, come per esempio  la provola di Agerola e il parmigiano stagionato 24 mesi. 
 

 
 
Se Antonio si sbizzarisce nelle coperture, dando vita anche a una magistrale pizza fritta ripassata al forno, arricchita da un ragù di manzo di prima qualità, che richiama alla memoria quello della tradizione più pura, tramandato dalle nonne alle mamme; Rosario resta fedele alla tradizione con gusti rigorosamente classici come Margherita, Marinara e salsiccia e friarielli.
 

 
 
"Utilizzo una doppia lievitazione - spiega - con farina Caputo 00. C'è una prima fase, che dura 24-28 ore, e la seconda che arriva fino a 36. La cottura è molto veloce e intensa e il risultato è una pizza croccante, ma non biscottata, e al contempo friabile, con la consistenza che di solito viene conferita all'impasto dall'utilizzo di farine rosse". 
 

 
Tutto il menu, rigorosamente fresco, è disponibile anche per celiaci, dall'antipasto al dolce. Infatti, come non cedere alla tentazione del cannolo fritto farcito con ricotta di bufala e, a scelta, gocce di cioccolato o amarene.
 

 
 
Come topping della pizza gluten free i maestri pizzaioli puntano sulla semplicità : una base di polvere di pomodoro, con aggiunta di pomodoro secco, di pomodorini semi-dry e di datterini gialli del Vesuvio in passata o pacchetelle.
 

 
 
La pizza a gusto vostro è servita!