mercoledì 15 novembre 2017

Multitudo: l'arte parla il linguaggio della singolarità che sa farsi pluralità di bellezza ed azione

Inizia nel 2013 la gestazione della mostra MULTITUDO - 6SCULTURE-6 PITTURE, che affonda le radici e trae linfa vitale dall'ideazione della linea “Gioielli di Scultura” dell’orafo scultore Nino Borrelli.

L'esposizione artistica  allestita all’ ECO BISTROT di Salerno, si inaugura oggi, mercoledì 15 novembre alle ore 20:00 e le opere saranno esposte fino al 19 novembre.

Trait d'union tra la linea di gioielli ed il progetto espositivo l'idea che l'arte non sia solo esaltazione della bellezza e dell'armonia ma che possa portare all'attenzione della collettività anche una serie di temi sociali, facendosi foriera di cambiamenti di visioni e di rappresentazioni possibili.

Nella sua veste concettuale e sociale l'arte, dunque, si fa portatrice di nuove visioni, che coniughino razionalità ed emozione. Creatività e idea, gemellate all'insegna di nuove geometrie.

Così come, in sociologia, si contrappongono la teoria funzionalista, che tende a vedere come le parti "collaborino" al buon funzionamento del tutto, e quella del conflitto, che sottolinea come il contrasto tra parti che combattono su barricate opposte sia il vero motore della storia, allo stesso modo l'arte può assumere funzioni apparentemente opposte e altresì complementari. 

Quella che esalta la bellezza e l'armonia delle forme, un fondamentale inno allo status quo, e quella che, invece, fa entrare, anche "di prepotenza" nel campo visivo e della coscienza dello spettatore problemi mai visti o affrontati prima, disarmonie apparenti, colori e forme "diverse" prospettando cambiamenti e nuovi orizzonti possibili e, spesso, auspicabili, perchè parlano il linguaggio del dialogo e del confronto.



L’ispirazione dell'esposizione Multitudo, maturata all’interno di una riflessione sul senso e la funzione dell’arte condotta prima in M.A.P. , Movimento Artistico Psicostasia, e poi naturalmente condivisa dall’Associazione AbilmenteInsieme, secondo quanto ribadiscono gli organizzatori, assegna all'opera d’arte una funzione sociale nevralgica.

I presupposti latenti di tale movimento artistico risiedono in un'opposizione al processo di medicalizzazione e "spersonalizzazione" e nel tentativo di diffondere e valorizzare il principio espressamente socio-educativo, comunicativo e pubblico dell'arte.

La tematica portante risiede nel concetto di Moltitudine, sviluppato ed interpretato come l’abilità ad essere insieme, a formare comunità nel rispetto di ciascuna diversità.

L'arte, in tal senso,  non rappresenta più solo un semplice segno di maestria artistica ma diviene strumento imprescindibile e snodo di una narrazione, capace  di costruire, attraverso le immagini, un contesto culturale. 

Le 6 sculture,  La transumanza; la colonia, La simbiosi;  La riproduzione vegetativa; Ogni riccio è un capriccio; La fonte di vita, alludono alla possibilità di creare uno spazio fisico e simbolico-relazionale in cui soggetti differenti, ma ugualmente legittimati ad esistere e valorizzati, in un'operazione di reciproco rispecchiamento e riconoscimento, possano interagire in maniera "virtuosa" e costruttiva.

Spazi in cui ognuno sia vissuto nella sua duplice natura di singolare e plurale insieme. Plurale perchè appartenente alla medesima genia e differente perchè dotato di proprie caratteristiche identitarie specifiche e distintive.

Una differenza recuperata nel suo valore autentico ed originario di segno distintivo e non come origine di una diminutio di valore e di una posizione sociale di subalternità

"Le sculture e le pitture di MULTITUDO - sottolinea Simonetta Nunziata, presidente dell'associazione AbilmenteInsieme -  raccontano di ambienti surreali ed accoglienti, adatti al divenire comunità di una pluralità di singolarità. I singoli rivelano similitudine nella forma apparente,  ma diversità nel loro agire e narrano della possibilità di convivere, di stare al mondo con l’altro".

L'arte ha una funzione educativa, per sua natura intrinseca, secondo quanto sottolineano gli organizzatori. 

E’ in base a questo principio che l’associazione AbilmenteInsieme, con il progetto OFFICINA GHETTO, promuove I Laboratori di Saperi: percorsi relazionali di apprendimento, ove sviluppare le rispettive capacità espressive e creative e liberare, scoprendolo e riscoprendolo, il proprio potenziale inespresso. Luoghi d’incontro profondo fra sensazioni, emozioni, bisogni e desideri.

Secondo quanto evidenzia la presidente dell'associazione sono le singolarità a formare le comunità, percependo ognuna la realtà in un singolare ma non isolato processo evolutivo, facendone poi idealmente bene comune solo dopo averne assimilato e creativamente reinterpretato i saperi a noi già tramandati. 

Gli ambienti realizzati in carta pesta delle sei sculture e delle rispettive tavole pittoriche d'ispirazione reciproca, vedono interagire, nei rispettivi ambienti fisici e sociali, nei contesti di vita dove si svolge la loro quotidianità, popolazioni prodotte in bronzo fuso, gruppi composti da esseri appartenenti evidentemente ad una medesima specie, ma che nei caratteri individuali presentano la loro singolarità e specificità identitaria.

Come accade nel naturale ed ineluttabile manifestarsi della vita, caratterizzata da vari eventi imprevisti ed imprevedibili e da tante forme diverse e diversificate di esistenza, anche in un'officina artigiana  le fasi della lavorazione pur creando"prodotti multipli", più copie ispirate ad un medesimo soggetto figurativo, non producono oggetti in serie,

Questo sembrerebbe consentire di svincolarsi  dallo standard seriale trasformando, secondo le parole di Simonetta, le casualità dei passaggi e le piccole differenze tra i diversi soggetti non in "difetti di produzione", bensì in elementi di pregio, che raccontano di un percorso di creazione artistica e di vita peculiare, caratterizzato da sfide, difficoltà incontrate e vittorie conseguite. 

Nello Statuto dell'associazione AbilmenteInsieme si legge "AbilmenteInsieme riconosce il senso della Bellezza nell'espressione della potenzialità ed attività umana nella vita con le sue diversità, compiuta in stretta ed armonica relazione e coscienza con l’unità del Mondo nel fondamentale principio d’inclusione; [… ]; nella costruzione di una cultura della solidarietà e dell’inclusione".

E questa mostra sa farsi strumento "vivo e vivido" di integrazione fattuale e concreta. 


L’uso dei materiali per le sculture (carta pesta- bronzo) valorizza la preziosità intrinseca degli “esseri” che simbolicamente sono rappresentati da Gioielli di Scultura (la linea); gli ambienti, plasmati con sapiente genialità in carta pesta e metallo, dipinti nelle suggestioni cromatiche a tecnica mista, evocano la composizione di una diversità  che forma la possibilità di stare insieme, figlia di un'abilità educata al dialogo ed allo scambio di opinioni e modi di essere.

Le singolarità nel loro "divenire" comunità, con abilità, saggezza e sapienza sanno co-costruire bellezza.

"Una bellezza .- evidenzia Nunziata - che non è associata a qualità propriamente fisiche di proporzione, attribuibili ad un corpo invece che ad un altro. Essa è uno stato dell’essere, la cui armonia è data dall'azione espressa in proporzione con la natura, innanzi tutto la propria".

Simonetta Nunziata, a questo proposito, cita una frase "la bellezza non si specchia". Non è quindi frutto di canoni univoci e standardizzati cui uniformarsi. Essa è immanente alla vita stessa. Alla possibilità di esistere essendo riconosciuti come soggetti dotati di senso e legittimati ad agire.

A farle eco lo scultore Nino Borrelli, in arte NiBo, le cui opere sono protagoniste di questa esposizione dalle profonde risonanze emotive e sociali.


"Oggi l'arte ritorna a essere astratta nella misura in cui, se la creatività ha ancora un suo spazio potenzialmente interpretativo, lo è in quanto svincolata da quei riferimenti prefigurati garanti dell'agire e del comunicare. Il valore che ne può derivare è nella capacità di promuovere altri linguaggi e altri nessi […].  L'arte è diversità perché non è statica".

La mostra affiancherà la raccolta fondi SEGNI DIVERSI, volta a finanziare i Laboratori di Saperi dell’Associazione e tutte le altre attività . Incontri per informare ed esortare all'applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ed il relativo protocollo opzionale) ed il Movimento per la Vita Indipendente.



Visite in luoghi d’arte, pensate appuntando espressamente l’attenzione sulle possibilità di partecipazione di quanti possano trovare difficoltà legate a barriere architettoniche e mentali, nonchè emotive. Organizzazione d’incontri aggregativi e di confronto.