Beato a chi ha l’arte nelle mani recita un vecchio adagio.
Quale arte? Quella di trasformare un’idea in un capo, in un accessorio o in una
suppellettile, dandole forma con le proprie mani e con una buona dose di
fantasia e creatività.
“Mi è venuta l’idea di creare Ricciolo di Lana, grazie alla passione per le sciarpe trasmessami
da mia zia - racconta Imma Ruscetta - .
In qualche modo ho seguito le sue orme”.
Il mondo delle sciarpe, degli scialli e dei manufatti in
morbida e colorata lana costituisce un microcosmo dove le parole d’ordine sono
creatività e tenacia.
Una sciarpa, infatti, racchiude in sé ore di lavoro dove si
incontrano ad un crocevia la passione del fare bene con l’amore e il tempo
necessario a realizzare un’idea personalizzata, dotata di una sua peculiarità
unica, figlia della manualità artigianale.
Decidere di acquistare un oggetto fatto a mano, dunque,
rifuggendo la produzione in serie, tipica delle grandi multinazionali, vuol
dire ritrovare il gusto dell’andar lenti, richiamando il Pensiero Meridiano di Franco Cassano, e valorizzare le piccole
cose.
“Una sciarpa - continua l’ideatrice di Ricciolo di Lana –
costituisce la nostra coccola, perché ti abbraccia, ti stringe e ti riscalda ed
ognuno… può lasciarsi coccolare”.
Tutto ha inizio quando Imma, istruttrice di nuoto ed aquagym,
perde il lavoro.
E’ allora che decide di rendere La sua passione un piccolo
lavoro.
“D’un tratto mi sono
ritrovata a casa. Di fondo sono una tuttofare e con le mani in mano non ci so
stare. Le sciarpe, che confezionavo per
passione, piacevano a chiunque le vedesse. Per questo ho deciso di provare a
farne qualcosa di più”.
Imma, per far conoscere le se creazioni preferisce il
passaparola. Non le piace la sovraesposizione
mediatica anche attraverso i social media.
“Ci sono molte, forse
troppe persone, che si fanno pubblicità attraverso i social media. Il risultato
è che si ottiene un effetto di saturazione e nessuno nota più nulla. Inoltre,
mettere un capo su un social media vuol dire esporsi al rischio di essere
imitati e bruciare un’idea innovativa. E’ un meccanismo quasi automatico. Per
questo, spesso, preferisco lavorare per sottrazione e stare in silenzio sui
social”.
Con il tempo arrivano anche i bijoux e l’oggettistica.
Stesso spirito: portare fuori parti di sé, mettendo cuore e
passione nelle cose che si realizzano.
A dare slancio all’attività il vedere che gli altri
apprezzano il suo lavoro e sono
contenti, perché, in quelle piccole, grandi personalizzazioni si rispecchiano.
Un rispecchiamento che porta ad un processo di fidelizzazione del cliente.
“A me basta essere e
portare fuori quello che sono -
ribadisce Imma - . Tutte le cose che realizzo e realizzerò in un eventuale
processo di differenziazione sono unite da questo principio ispiratore”.
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