domenica 24 marzo 2019

Il coraggio di guardare avanti: fotografia della crisi, tra dolore e speranza

Il coraggio di guardare avanti. E' questo il nome del cortometraggio scritto, diretto ed interpretato da Diego Macario, presentato  lo scorso 21 marzo al cinema Plaza.

In dieci minuti è condensato il dramma di un imprenditore virtuoso, che porta avanti le attività di un'impresa sana godendo della fiducia dei clienti e dei vari stakeholder .



Ma ad un tratto nuvole scure, cariche di pioggia e di cattivi presagi, si addensano all'orizzonte. Spira forte il vento della crisi e gli strali di questa bufera non risparmiano nessuno.

"Raccontare tutto in dieci minuti non è facile - spiega l'attore e regista -. La crisi, cominciata agli inizi degli anni 2000, travolge tutto e tutti. Nel corto sono trattati diversi aspetti. Si accenna anche al fenomeno delle tangenti, ai soldi che è necessario dare agli 'amici' per poter lavorare tranquilli".

Una tempesta che non travolge e distrugge solo la vita professionale, ma investe anche la sfera personale e familiare, troncando legami, apparentemente solidi, ispirati a sentimenti di fiducia e credibilità.

"Il protagonista - continua Macario - racconterà anche di quando è stato costretto a licenziare i propri dipendenti e di come si sia amaramente reso conto dei voltafaccia: ormai tutti gli oppongono, proprio malgrado, un no, gli dicono che non è più possibile".



Di fronte ad un muro di rifiuti e di impossibilità sopraggiunte, il protagonista è assalito da pensieri suicidi, mentre le spire della disperazione lo avvolgono, spingendolo su una strada pericolosa e sdrucciolevole di non ritorno.

Ma ecco che, tra le nuvole temporalesche, si fa spazio un raggio di sole: quello della speranza e del coraggio di non darsi per vinti.

"La speranza trova sempre posto: non a caso il corto si chiama Il coraggio di guardare avanti. Ci vuole quella che possiamo definire fortuna, ma anche e soprattutto la determinazione di cambiare prospettiva e vita. Nel caso del protagonista, ciò è reso possibile dalla sua passione per il teatro, che egli trasforma in un lavoro".

Traendo ispirazione dalla vicenda autobiografica di Diego Macario, il corto è realizzato in collaborazione con l'associazione Angeli della Finanza, che sostiene, offrendo assistenza e supporto psicologico, famiglie ed imprenditori in difficoltà (per conoscere le attività dell'associazione clicca qui) e con il patrocinio morale del Comune di Napoli. Tutto è reso più intenso dalle musiche di Luigi Scialdone, già premio Raffaello per la colonna sonora di Gatta Cenerentola. A tratteggiare gli scenari della crisi anche gli attori Marilù Armani (che, durante la presentazione, ha letto alcune toccanti testimonianze di persone disperate che si sono rivolte ad Angeli della Finanza), Carmine Imbimbo, Nino de Santis e Paolo Perrotta, che hanno offerto la loro amichevole partecipazione.

L'espediente narrativo è quello che vede il protagonista affacciarsi al balcone e, in attesa di ristorarsi con il sapore ed il profumo di una tazzina di caffè, raccontare l'accaduto ad un vicino.

Le atmosfere strizzano l'occhio a quelle della scena "del caffè" che vede protagonista il professore interpretato da Eduardo De Filippo in Questi fantasmi, che Diego Macario ha voluto omaggiare, ricordando l'umorismo pirandelliano, dal retrogusto profondamente amaro, del grande maestro del teatro non solo partenopeo, ma italiano.



Macario, mentre parla, guarda l'orizzonte reso plumbeo da una pioggia copiosa ed insistente. Solo alla fine riuscirà ad avere la meglio il sole, simbolo di speranza e di una rinascita possibile, rischiarando l'orizzonte ed il futuro.

Per vedere il trailer clicca qui

Per vedere l'intervista (con videoriprese a cura di Bruno Ciniglia) clicca  qui



LO SCENARIO DELLA CRISI

I numeri del primo semestre del 2018 descrivono un fenomeno drammatico, che non parla solo  il linguaggio dei massimi sistemi, dei flussi economici e finanziari, ma che descrive soprattutto la disperazione di imprenditori e famiglie la cui vita è sospesa su un baratro.

Nove aziende chiuse in un anno e 350 suicidi di imprenditori.

"Il nostro scopo associativo - spiega Domenico Panetta, presidente e fondatore - è quello di offrire uno spiraglio di luce a chi è in una difficoltà tale da non percepire alcuna via d'uscita. Questo si è  tradotto, tra il 2015 e il 2018, in 7 suicidi evitati, circa 1300 persone aiutate, e 1500 richieste di aiuto giunte durante gli eventi, via telefono ed e-mail. Prima di agire, l'associazione richiede l'estratto conto della famiglia, così da sincerarsi della veridicità di quanto affermato nelle e-mail".




Il problema, secondo Panetta, risiede nella mancanza di una sana educazione finanziaria, che cominci dalle scuole primarie.

Ai ragazzi dovrebbero essere trasmesse, poi, non solo nozioni teoriche ma anche pratiche.

"Spesso - continua Panetta - vengono venduti ai clienti prodotti finanziari inadatti alle loro esigenze, che fanno solo budget per l'istituto bancario e finanziario".

Uno dei settori imprenditoriali più colpiti è quello dell'edilizia, come evidenzia Federica Brancaccio  presidente dell'Acen, l'Associazione dei Costruttori Edili di Napoli, che negli ultimi dieci anni ha subito durissime ripercussioni e che tuttora non sembra assistere a reali segnali di ripresa. 

Il settore, a conti fatti, ha perso circa il 30% delle imprese, secondo gli addetti ai lavori, e 700mila posti di lavoro.

"Il tessuto economico italiano - spiega la presidente Acen Napoli - si è sempre retto e si regge tuttora, seppur malamente, sulla piccola e media impresa, spesso a conduzione familiare. Sono queste, infatti, che nelle loro azienda ci mettono la faccia ed i loro beni, persino la casa. In questi ultimi anni si sono favoriti i grossi gruppi finanziari: attualmente si fanno i conti con i cosiddetti crediti deteriorati, vale a dire che le banche devono liberarsi di tutti quei crediti che non abbiano alte possibilità di rientro".




Come fare, dunque? Secondo i rappresentanti di categoria, i gruppi bancari svendono questi crediti dal destino molto incerto a fondi speculativi, perlopiù esteri, che, a ben vedere, sono assistiti dallo Stato.

"Si tratta per la maggior parte - continua Brancaccio - di crediti assistiti da garanzie reali, il che vuol dire case e palazzi, cui corrispondono vite in difficoltà. La nostra proposta, per ora rimasta inascoltata, è stata quella di spostare l'asse dalle garanzie di Stato dai fondi speculativi ai piccoli e medi imprenditori. Siamo riusciti ad ottenerlo, purtroppo, solo per quei crediti non ancora in sofferenza, ma che risulta possano incorrere in un alto rischio di sofferenza".

Gli addetti al settore, evidenziano come i provvedimenti politici di lungo respiro siano diretti alla salvaguardia dei grandi gruppi finanziari.

"Non è nostra intenzione - ribadisce la presidente Acen Napoli - criminalizzare le grandi imprese, ma di fatto, da noi non ce ne sono. Quelle che, comunque, sono a rischio fallimento verranno salvate dallo Stato, ma a valle c'è tutto il microcosmo delle imprese piccole e medie, dei fornitori, che attualmente sono in grande difficoltà e che naufragheranno".

A farle eco Angelo Pisani, presidente di Noi Consumatori, autore, assieme a Massimiliano Toriello, del libro Rottamati e scudati: "Nell'economia reale ciò che conta è l'attenzione posta in merito alla pressione fiscale ed alle imposte che crescono. Quel che è certo è che occorre vigilare ed intervenire ai primi campanelli d'allarme,senza aspettare di cadere nel baratro. Esempio virtuoso  è quel che è accaduto nel quartiere Vomero, dove è nato un tavolo di vigilanza sulla rivalutazione degli immobili. Quando vi è un debito occorre guardare subito all'interno dello stesso, per capire se nasce dall'errata applicazione di una legge o dalla riduzione della capacità reddituale".



Secondo gli addetti ai lavori, all'interno del tessuto economico e sociale occorre che gli sportelli antiusura e le associazioni antiracket facciano fronte comune.

UNA GUERRA INVISIBILE CHE SI COMBATTE SUL FRONTE FINANZIARIO ED ECONOMICO

Non usa mezzi termini Francesco Amodeo, autore del libro inchiesta, vittima di un destino di censura, Matrix Europea.

"Il fallimento europeo e dell'euro è frutto delle azioni di gruppi ed organizzazioni di natura finanziaria - dice - . Si sta assistendo ad una vera e propria macelleria sociale, dove le Costituzioni vengono imbavagliate e modificate ad hoc, onde consentire un cambiamento deliberato del sistema economico, con uno spostamento di potere dal popolo e dalle democrazie alle tecnocrazie finanziarie. Uno svuotamento delle sovranità nazionali a favore del rafforzamento della finanza speculativa e delle oligarchie finanziarie".

Secondo quanto sottolineato con forza da Amodeo la crisi è un affare molto vantaggioso per le grandi multinazionali, che vedono il costo del lavoro abbassarsi vertiginosamente.

"Si tratta di organizzazioni ufficiali, ma che lavorano, di fatto, a porte chiuse - ribadisce Amodeo - come nel caso della Commissione trilaterale, che hanno letteralmente cambiato il sistema economico, togliendo potere alle democrazie e ai popoli. Si tratta di un golpe finanziario: nei loro documenti è possibile leggere, ad esempio, che le Costituzioni, di per sè troppo democratiche, non sono sempre applicabili. Queste organizzazioni comprano titoli di Stato stranieri ed i loro investimenti vengono salvati da un utilizzo ad hoc dei Trattati, delle misure di salvaguardia e del meccanismo di vigilanza preventiva e di quello di stabilità europei".


 **Le foto relative all'evento e le videoriprese sono a cura di Bruno Ciniglia

Nessun commento: