Tutte le Vie del gusto portano alla valorizzazione dei prodotti
territoriali.
Lo sa bene Carmela D'Avino, direttrice de Il Mediano che,
dopo la fase più dura e difficile legata al Covid, ha deciso di dare un
segnale forte di ripartenza con una serata presentata dalla vulcanica
giornalista Sonia Sodano.
Tra i prodotti del territorio premiati spicca
il nettare degli dei ricavato dall'l'uva catalanesca, tipica del monte Somma, riconosciuto Igt, prodotto dall'omonima azienda di Francesco Mosca, dal
colore giallo paglierino che sfuma nel dorato.
Un bianco
che rivela di avere il carattere deciso di un rosso, capace di
accompagnare piatti strutturati, e che meriterebbe di entrare in liste
di calibro internazionale, al pari dell'ischitano Valpolicella.
A evidenziarne le caratteristiche organolettiche la sommelier e giornalista Maria Consiglia Izzo.
E
poi il pomodoro del piennolo, quello vero, frutto di processi selettivi
e di un rigoroso disciplinare, coltivato dall'azienda agricola Don
Camillo. Un packaging eco e bio (cartone e vetro riciclabili),
rispettoso dell'ambiente, che strizza l'occhio al mondo della chimica,
richiamando alcuni elementi della tavola periodica, e dell'arte.
Lo
chef, Ciro Molaro di Tenuta San Sossio, location dell'evento, per far
degustare il vero sapore di questa gustosa e puntuta ciliegina rossa, ha
preparato uno spaghetto fuori programma che è andato a completare il
già vasto e variegato menu della serata.
Un'entree dai sapori di bosco,
tra melanzane, patate, pomodorini e formaggio fresco, a farcire una
parmigiana, uno sformatino di patate, un panino, definito bollino
colorato, dalle mille sfumature di gusto e una bruschetta. Un risotto a
base di castagne e zucca, frutti tipici dell'autunno, un'arista,
insaporita con funghi e un sughetto alle castagne, e, come dessert, un
cannolo da comporre con ricotta, gocce di cioccolato e granella di
pistacchio.
"Il desco - spiega il prof. Carmine
Cimmino, storico del territorio - induce a pensare e costituisce una
sorta di libro. Nel quadro dedicato a suo padre, Guttuso rappresenta un
uomo intento a mangiare un piatto di pasta, con aria assorta ma anche
famelica. Infatti, compie un gesto come a proteggerlo. La stessa
protezione che ha offerto alla sua famiglia, consentendole di
sopravvivere e di mettere il piatto a tavola, attraverso il suo duro
lavoro. Un duro lavoro rappresentato dalle sue mani grandi, sporche e
callose.
Il libro del cibo, come lo definisce
Allende, parla di usi, costumi e tradizioni. E anche la serata ha dato
spazio a arte e musica, premiando la voce, l'intensa interpretazione e
la carriera di Gianni Conte.
Per lui un busto della maschera di
Pulcinella, offerto da Idee Regalo di Rachele Terracciano, simbolo di un
territorio che nasconde dietro un moto di allegria le sue ferite,
cercando con fatica di far emergere le sue potenzialità, nonostante le
brutture e l'incuria che lo attanagliano.
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