lunedì 2 luglio 2007

Sogno di una notte di mezza estate nella città delle Sirene

Quanto fa venticinque per ventiquattro? Fa due giorni di musica, spettacoli, proiezioni e degustazioni. In una parola “Emozioni Napoli”, una kermesse, svoltasi nella magica notte di San Giovanni, tra il 23 ed il 24 giugno, e per tutta la successiva domenica.

Ingresso libero, grazie all’apposita card rilasciata presso gli info point e le strutture ricettive della città. Lasciapassare per un mare di emozioni. Dai sassofoni, fiati e loops con Riccardo Veno al jazz del Moonbeans Trio, passando per le antiche ‘guarattelle’ de “I Teatrini” di Bruno Leone, i pupi napoletani di Carmine Perna, i burattini di Aldo de Martino e Violetta Ercolano, le canzoni ‘di giacca’ e le melodie di Viviani e Bovio interpretate da Ciro Capano, lo spettacolo ‘Carogne’ dei Virtuosi di San Martino, fino ad arrivare alle “destrezze” dell’Accademia mandolinistica napoletana, tra canzoni d’amore e composizioni più boccaccesche, accordati per suonare una “serenata luntana”, accompagnati dalle voci di Fiorenza Calogero e Peppe Parisi.

Due ballerini volteggiano, nel cortile di un castello, sulle note di un seducente tango, ballato alla tenue luce lunare.

In sottofondo si sentono le note di una canzone, appartenente al repertorio classico della musica napoletana.

Ecco che la pendola dell’orologio suona cinque rintocchi e partono le struggenti melodie liberate da un mix di sassofoni, flauti e loops.

Il cortile è quello del Castel Nuovo, conosciuto da tutti come Maschio Angioino, teatro nella notte del 23, la notte di san Giovanni, e per tutta la giornata di domenica, 24 giugno, dell’evento “Emozioni Napoli”. Una kermesse di venticinque spettacoli che si snodano in ventiquattro ore di suggestioni e “brividi”.

“Emozioni Napoli – sottolinea Giulio Bassi l’organizzatore – rappresenta l’ incontro con lo spettacolo di una città-mito per una indimenticabile giornata di teatro, musica, cinema, letteratura”.

Una magia fatta di tanti ingredienti e resa possibile dagli sforzi congiunti dell’assessorato ai grandi Eventi del Comune di Napoli e dell’assessorato al Turismo della Provincia di Napoli. E ancora il coordinamento organizzativo dell’Ente provinciale per il Turismo e di Vesuvioteatro.

Un programma variegato, partito alle 21 di sabato scorso e conclusosi con il concerto di Lina Sastri, da molti considerata “anima della Napoli autentica” alle 23.30 di domenica 24. Tanti le “tappe” di un lungo percorso senza sosta, che parla al cuore ed alla mente attraverso le “corde” di ogni senso. Sassofoni, fiati e loops con Riccardo Veno per salutare il sorgere del sole, il jazz del Moonbeans Trio, le antiche ‘guarattelle’ de “I Teatrini” di Bruno Leone, i pupi napoletani di Carmine Perna, i burattini di Aldo de Martino e Violetta Ercolano, le canzoni ‘di giacca’ e le melodie di Viviani e Bovio interpretate da Ciro Capano, una postazione audio dedicata alla Piedigrotta curata dall’Archivio sonoro della Canzone Napoletana, il recital ‘Passioni sotto il Vesuvio’ con Valeria Sabato elaborato e diretto da Pasquale Scialò, le macchiette di Pisano e Cioffi ritrovate e rinnovate nello spettacolo ‘Carogne’ dei Virtuosi di San Martino, le performance letterarie di Claudio Di Palma e l’omaggio a Renato Pazzaglia di Adriano Mottola, la sonorizzazione curata da Enzo Salomone e dall'Ensemble Dissonanzen del film ‘Assunta Spina’ del 1915 . Spazio alla danza con la non-stop di tango a cura di Daniela Ayala e di samba con i trenta percussionisti dell’ Orchestra Quebradeira. E spazio anche al cinema, con proiezioni di ‘corti’ firmati da Martone, Cappuccio, Sollazzo, Chianelli e Postiglione. Ed ancora i “virtuosismi” dell’Accademia mandolinistica napoletana, tra canzoni d’amore e composizioni più boccaccesche, eseguiti nello spazio caldo e confortevole della loggia-caffè, accordati per suonare una “serenata luntana”, accompagnati dalle voci di Fiorenza Calogero e Peppe Parisi, rispettivamente soprano e tenore naturali, e guidati dalle dotte citazioni di Fulvio Pastore.

Inoltre, “Nino Taranto ha cento anni”, una mostra in dedica al grande attore nato nel 1907, allestita nell’Antisala dei baroni a cura di Giulio Baffi, con centinaia di fotografie, locandine, costumi ed oggetti appartenute al grande attore napoletano

Comun denominatore di ogni evento, tra musica, luci, immagini e profumi, l’intenzione di riappropriarsi della Napoli vera, quella che si vede dai balconi della loggia – caffè, quella che riposa tra il cielo ed il mare placido, quella che non si esaurisce nelle “emergenze”.
A ricordarlo, intonando, quale gran finale, “Napul’è”, la voce roca di Lina Sastri.

Tutti socchiudono gli occhi e annuiscono… La due giorni si è conclusa, ma il messaggio che ha lanciato non si esaurisce lì e viene portato a casa, assieme alle eco ed ai ricordi di una kermesse “spettacolare”.

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