domenica 6 marzo 2022

Il coraggio di Ofelia raccontato da Viola Di Caprio al Tram di Port'Alba

 Ofelia, protagonista de La risposta di Ofelia di e con Viola di Caprio vive una situazione claustrofobica e sarà in scena al Tram di Port'Alba fino a stasera, domenica 6 marzo, alle 18:00.

Isolata in una stanza del castello di Amleto vorrebbe vivere, scoprire, capire, amare... ma tutto questo sembra inesorabilmente esserle precluso.


 

Da forze esterne, che complottano, tramano e decidono per lei, cercando di muoverla come una pedina. E da forze che si agitano dentro di lei, boicottandone il conato di indipendenza... per paura, senso di inadeguatezza o semplicemente perchè il suo essere delicata e pura cozza ed è poco funzionale al mondo circostante.

Così lei si muove con un casco da speleologo che la aiuta a sondare il buio e una corda, che diviene al contempo limite, che la supporta nell'orientarsi, ma non riesce a fare il passo decisivo, che la porti definitivamente fuori da lì. Ci prova e riprova, ma poi si ritrae spaventata e attonita.

“La risposta di Ofelia nasce per un workshop di fotografia di scena, si delinea attraverso le sole battute originali di Shakespeare rese insieme a dei movimenti, per creare qualche variazione utile ai fotografi – spiega Viola Di Caprio che con La risposta di Ofelia è al suo secondo testo originale -.  Inizio a pensare a uno spazio per il personaggio; intanto a Napoli trovo, per caso, il costume adatto (in quel negozio, a piazza Trieste e Trento, ce ne sono ancora tanti, di tanti colori!). Mentre Ofelia studia e gioca con le battute e la sua danza, arriva marzo 2020 e il workshop di fotografia viene annullato. Ofelia resta in casa con me in lockdown, ci facciamo compagnia, immaginando le sue stanze, la sua condizione, il suo percorso non detto, fino alla risoluzione finale, e cerchiamo un’altra voce, ad aggiungersi e a sporcare il meraviglioso sound shakespeareano, fatta di assurda immaginazione”.

Il personaggio di Ofelia ormai respira di vita propria, condivide l'isolamento con Viola e le cammina al fianco, in attesa di mostrarsi al pubblico.

L'occasione arriva quando lo spettacolo viene selezionato al Roma Fringe Festival 2021 e debutta nella Capitale, al Piccolo Eliseo, in un teatro ancora senza pubblico.


 

"Con l'artificio narrativo del casco dotato di luce - racconta Viola - volevo anche far vedere, mentre avanzavo verso il palco nel teatro vuoto,  l'assenza così stridente degli spettatori".

Mentre Ofelia resta chiusa nel suo micromondo, dialogando con i fiori, i cui significati le sono stati lasciati in eredità dalla madre morta prematuramente - il ranuncolo, la viola del pensiero, simbolo di una dolcezza intensa ma effimera e transeunte, il ciclamino, la margherita, le orchidee - il mondo irrompe violentemente a squarciare la sua intimità.

Prima il principe danese, discinto e sofferente, si presenta a lei durante la notte. In seguito giunge lo spirito della madre-fata, che la protegge e la incita a vivere e a non consumarsi fino a scomparire, cancellando le tracce del suo passaggio su questa terra. Poi la regina Gertrude, volgare e sguaiata, ma vitale, che la esorta a vivere senza sensi di colpa la carnalità "a carrettate".

Personaggi autonomi, sospesi tra questo mondo e l'altrove - dove si racconta che le anime dei trapassati giochino a dadi e dove ben presto arriverà Polonio con la sua ansia di comando - ma anche, forse, istanze conflittuali che si agitano all'interno dell'anima e del corpo della stessa Ofelia.

"Alla fine Ofelia - racconta Viola - è sotto scacco - rinnegata da un mondo che non le concede davvero la possibilità di scegliere, privata della possibilità di un amore puro e sincero, non può far altro che astrarsi da questo contesto di senso e significato, sottraendosi alla sua violenza. Infatti dopo la morte del padre crollerà tutto il suo universo. Tutto precipita, ma lei non si fa corrompere... non si incattivisce".

Così, come una sirena, dopo un breve volo, si immerge nelle acque e affonda, continuando a cantare strofe di vecchie canzoni confortanti.


 

Viola Di Caprio interpreta magistralmente tutti i personaggi, cambiando stili e timbri. Manipola con coraggio il testo shakesperiano. Ne sporca il sound, ma allo stesso tempo rimane fedele al suo spirito e al suo "sangue" contemporaneo e criptico,

Nessun commento: