Quanto le relazioni
possono salvarci o al contrario distruggerci?
Quanto l’amore, la
voglia ed il bisogno di accettazione possono essere strumenti di riscatto o al
contrario di “ricatto” emotivo ed esistenziale?
Quanto la forza
nasconde ed incorpora la fragilità e, in maniera complementare, la più grande
fragilità può rivelare un’anima d’acciaio insospettata che dimostra a se stessa
di saper reagire alla sofferenza e “ricostruirsi”?
Quanto si ha davvero la
possibilità e la libertà, all’interno dei vincoli imposti dall’agone sociale,
di scegliere chi si vuole essere per diventare davvero se stessi?
Ad interrogarsi su
queste dinamiche di valorizzazione o, in maniera diametralmete opposta, di
svilimento di sé, è Pasquale Ferro nel suo Bambola
di stracci edito dalla società cooperativa ilmondodisuk, e-magazine e casa
editrice attiva in città dal 2008, anno della crisi emergenziale dei rifiuti.
Il
progetto di crowdfunding SOS Partenope
fa tappa alla Fondazione Banco di Napoli (palazzo Ricca, via Tribunali 213), mercoledì 6 dicembre 2017, alle 17.00,
nella sala Marrama, per presentare l’ultima fatica letteraria di Pasquale Ferro.
LA
STORIA
Barbara è bella tanto
da fare innamorare tutti. Persino la natura. E, paradossalmente, ama un uomo
che non accetta il suo modo di essere "donna". Barbara affronta il
mondo, vaga per le città e per i quartieri alla ricerca della sua libertà di
esprimersi al femminile. Anche quando tocca il fondo e diventa una barbona,
sotto i portici del Real Teatro di San Carlo, combatte per la propria
sopravvivenza e per suoi sogni. Qual è il suo più vivo desiderio? L'amore,
perché, come ciascuno di noi, ha bisogno di questa parola, prescindendo da
tutto e da tutte le lingue che la maltrattano, la usano, se ne approfittano.
Barbara lotterà contro la sua famiglia. Lo farà in nome della sua stessa
sopravvivenza. Con le uniche armi che possiede: bellezza, scaltrezza, forza.
Raccontando un universo che potrà sembrare inverosimile, attraverso personaggi
conosciuti nei suoi percorsi. Bambola di stracci, troverà finalmente la pace o
il grande amore? Ma chi è veramente Barbara? La risposta è nelle pagine di
questo romanzo breve di Pasquale Ferro dove la realtà si mescola alla fantasia.
“Cerco sempre di filtrare
la realtà attraverso la fantasia – spiega l’autore - . Barbara , bambola di
stracci, l’ho conosciuta davvero, 40 anni fa al San Carlo, durante la prima
di Tosca con Placido Domingo. Adesso è
divenuta la protagonista carnale nel romanzo appena pubblicato che è anche
denuncia di un falso perbenismo. L’obiettivo è rendere visibili le donne
transessuali”.
Leggendo la storia di questa
moderna bambola di stracci, figlia dell’attuale
“società liquida” e di un’identità sessuale liquida e cangiante non ho
potuto non pensare alla storia di o’ Barone, barbone partenopeo chi le Fede’n’Marlen,
Federica Ottombrino e Marilena Vitale, hanno dedicato la canzone O’ mele, quel
miele che, in nome della condivisione e
del rispecchiamento reciproco, della comprensione delle reciproche fragilità e
dei nervi scoperti, può curare le ferite dell’anima.
Perché, anche se ognuno
deve trovare in sé la forza di rialzarsi e di riscoprire le radici della
propria reale identità, a partire da quella di genere, a partire dalla quale
costruire e ricostruire il senso della propria esistenza, nessuno si salva da
solo.
LA
PRESENTAZIONE ED IL CONNUBIO VIRTUOSO
Il saluto introduttivo è affidato a Paolo Di Lauro (Meridonare).
Con l’autore interverranno: Paolo Valerio (Università di Napoli Federico II),
Antonello Sannino (Arcigay Napoli) e Paola Silverii (Associazione
VerginiSanità). Modera, Donatella Gallone. Letture a cura di Antonella
Stefanucci.
Obiettivo di SOS Partenope: diffondere una nuova immagine di Napoli, smantellando i luoghi comuni, attraverso la traduzione e la stampa del “Dictionnaire amoureux de Naples” dello scrittore e editore Jean-Noël Schifano. L’idea di collegare la presentazione del nuovo libro di Ferro al progetto di crowdfunding nasce da un’unica prospettiva: mostrare la vera e multiforme identità di Napoli, attraverso i suoi luoghi, la sua storia ma anche i suoi talenti.
E Pasquale Ferro è un talentuoso autore di teatro e di libri, impegnato in temi sociali di forte impatto, dall’usura all’omofobia, uno dei pochi autori napoletani tradotto in Russia. Già in corso la traduzione russa anche per “Bambola di stracci”, una storia ispirata da una vicenda vera, come tutti i testi scritti da Ferro, scrittore al di fuori di ogni regola.
Obiettivo di SOS Partenope: diffondere una nuova immagine di Napoli, smantellando i luoghi comuni, attraverso la traduzione e la stampa del “Dictionnaire amoureux de Naples” dello scrittore e editore Jean-Noël Schifano. L’idea di collegare la presentazione del nuovo libro di Ferro al progetto di crowdfunding nasce da un’unica prospettiva: mostrare la vera e multiforme identità di Napoli, attraverso i suoi luoghi, la sua storia ma anche i suoi talenti.
E Pasquale Ferro è un talentuoso autore di teatro e di libri, impegnato in temi sociali di forte impatto, dall’usura all’omofobia, uno dei pochi autori napoletani tradotto in Russia. Già in corso la traduzione russa anche per “Bambola di stracci”, una storia ispirata da una vicenda vera, come tutti i testi scritti da Ferro, scrittore al di fuori di ogni regola.
L’AUTORE
Pasquale
Ferro debutta nella scrittura con Gli
odori dei miei ricordi (Atman edizioni 2000). Seguono, Genny
Flowers (Suklibri 2002) Mercanti di anime e di
usura (Ancora del Mediterraneo 2005), La
luna esiste? (Luciano editore 2009), Una
radura verde smeraldo (Istituto Italiano di cultura di Napoli 2010),
Macedonia e Valentina, ‘O curaggio d’’e femmene (ilmondodisuk
2014). Tra i numerosi riconoscimenti, il premio Libero Bovio 2012 per I
racconti di un cane camorrista, inedito in Italia e pubblicato in
lingua russa nel 2013. Da alcuni titoli sono state tratte pièce di successo,
messe in scena anche per le scuole.
LA MOSTRA
“SOS Partenope. 100 artisti per il
libro della città” è la mostra itinerante realizzata, in collaborazione con
l’assessorato alla cultura del Comune di Napoli grazie alla donazione di circa
140 artisti italiani e stranieri per finanziare la traduzione e la pubblicazione
del libro “Dictionnaire amoureux de Naples” di Jean-Noël Schifano lanciata
dalla società cooperativa ilmondodisuk. Obiettivo: diffondere l’autentica
immagine di Napoli in quasi 600 pagine. Terminata la prima parte della campagna
di crowdfunding (con la raccolta di 10,540 euro sulla piattaforma Meridonare),
che ha permesso di raggiungere il primo traguardo (acquisire i diritti di
pubblicazione della casa editrice Plon e tradurlo), si dà vita ora alla seconda
per impaginare, stampare e diffondere il volume che in italiano sarà
“Dizionario appassionato di Napoli”. Ora
l’esposizione è proposta, in parte, nel suggestivo
scenario dell’acquedotto augusteo del serino fino al febbraio 2018.
L’ASSOCIAZIONE
VERGINISANITÀ
L’Associazione
VerginiSanità nasce nel 2010 con l'intento di promuovere la realizzazione di progetti
integrati finalizzati al recupero ed alla riqualificazione del contesto urbano
dell'area del Borgo dei Vergini e della Sanità: tutela, valorizzazione e
recupero del patrimonio ambientale ed architettonico quali strumenti per
migliorare la vivibilità, la sicurezza e la crescita sociale. Nel 2014 ha preso in gestione i locali in via Arena Sanità, con
l'obiettivo di promuovere e valorizzare il sito archeologico presente nei
locali sottostanti, portato alla luce e all'attenzione della comunità
scientifica.
Nell'ottobre 2015 è stata
presentata alla stampa, in accordo con la competente soprintendenza
archeologica, la scoperta e l'identificazione di un tratto dell’Acquedotto
Augusteo del Serino, un'infrastruttura di epoca romana tra le più imponenti
del mondo antico.
Due ponti-canale affiancati, riconducibili a quelli meglio conosciuti dei Ponti Rossi, sono stati rinvenuti nei locali sotterranei del Palazzo Peschici-Maresca, di proprietà dell'Arciconfraternita dei Pellegrini. Le prime ipotesi di studio hanno trovato le più ampie conferme, sia da fonti letterarie che da indagini dirette. La successione di pilastri e arcate in laterizi e tufo costituisce un’evidenza archeologica di eccezionale interesse per ubicazione, complessità e peculiarità costruttive, pur rappresentando quantitativamente meno di un millesimo del percorso totale dell'Acquedotto, che si sviluppa per circa 100 km, dalle sorgenti del Serino fino alla Piscina Mirabilis a Miseno.
Due ponti-canale affiancati, riconducibili a quelli meglio conosciuti dei Ponti Rossi, sono stati rinvenuti nei locali sotterranei del Palazzo Peschici-Maresca, di proprietà dell'Arciconfraternita dei Pellegrini. Le prime ipotesi di studio hanno trovato le più ampie conferme, sia da fonti letterarie che da indagini dirette. La successione di pilastri e arcate in laterizi e tufo costituisce un’evidenza archeologica di eccezionale interesse per ubicazione, complessità e peculiarità costruttive, pur rappresentando quantitativamente meno di un millesimo del percorso totale dell'Acquedotto, che si sviluppa per circa 100 km, dalle sorgenti del Serino fino alla Piscina Mirabilis a Miseno.
https://www.meridonare.it/progetto/sos-partenope2
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