Secondo il disciplinare
internazionale stilato dall'associazione Verace pizza napoletana, questa
leccornia dedicata alla regina Margherita, dopo la cottura nel forno a legna,
deve avere un aspetto tondeggiante, un diametro non maggiore di 35 cm, essere
morbida, leggera e digeribile, ma anche fragrante, ed avere un cornicione di
massimo 1-2 cm, gonfio e privo di bruciature.
Lo sa bene Gaetano Genovesi, degno figlio d'arte di suo padre Antonio,
che fu il primo ad esportare la pizza in Oriente, facendola conoscere in
Giappone.
Fedele alla tradizione, ma desideroso di sperimentare e di creare nuove contaminazioni e gemellaggi, Gaetano, con l'anima e la creatività instancabile di un vero scugnizzo, ha lanciato una nuova sfida: quella di far incontrare l'arte della pizza con quella del panino.
Fedele alla tradizione, ma desideroso di sperimentare e di creare nuove contaminazioni e gemellaggi, Gaetano, con l'anima e la creatività instancabile di un vero scugnizzo, ha lanciato una nuova sfida: quella di far incontrare l'arte della pizza con quella del panino.
Dalle mani sapienti e dall'estro di uno dei pizzaioli più noti d'Italia è
nato il panino “Mommò”, figlio di una sapienza ed esperienza antiche e
consolidate e di un'imprenditoria partenopea giovane e frizzante.
Così da lunedì 3 febbraio nel
menù di Cipajo Pub & Grill (via Franscesco
Morosini, 44 - Napoli, quartiere Fuorigrotta) sarà possibile ordinare questa nuova pietanza.
Il “Mommò” punta decisamente sulla valorizzazione delle eccellenze territoriali (ed in questo mutua le provienienze dop, doc ed igp della pizza) con ingredienti nostrani, rigorosamente prodotti in Campania, tant’è vero che è farcito da una cheese
steak di maialino nero casertano in cbt (cottura a bassa temperatura) al
pepe rosa e provolone del Monaco, con cotoletta di provola dei Monti Lattari, zucca stufata e fogliolina di mentuccia
fresca. Il tutto avvolto in un bun ai pomodori secchi con 4 tipi di semi in
superficie: papavero, lino, quinoa e sesamo.
Raccoglie competenze ed esperienze maturate nel tempo lentamente, così come la pizza che ha bisogno di tempo per lievitare, ma allude ad uno stile di vita smart, come smart è questa nuova alleanza del gusto: non a caso la pizza la si può mangiare anche sciuè sciuè nella sua versione "a portafoglio".
Ma ce ne sarà davvero per tutti i gusti, tra mari e monti: a partire dal baccalà fritto rivisitato, passando per la provola di Agerola e la classica scarola, proposta in una nuova versione, fino ad arrivare ai crocchè, cavallo di battaglia partenopeo, in taglia mignon dove "uno tira l'altro ed un altro ancora".
Infatti, la nuova creazione si inserisce nel menù che prevede tra i
tanti panini il Verdebaccalà (con
baccalà fritto, reso croccante da una particolare impanatura, ed esaltato dalla
crema di scarola e dal patè di olive nere), il Papapollo (con burgher di “Figlie di Apollo” su un letto di
insalata iceberg, provola di Agerola e patate al forno ricoperte da dressing
caesar), il Panzer (con hamburger di
Marchigiana da 180 gr, provola di Agerola, prosciutto cotto vellutato,
bocconcini di crocchè di patate e crema di parmigiano.
Tra i dolci spicca il panettone
di Capri, omaggio all'isola dell'amore, che lo chef Pasquale Rinaldo,
volto della trasmissione “La prova del cuoco” su RaiUno, ha creato in
partnership con Cipajo.
Completano il tutto una vasta gamma di vini, tra rossi
e bianchi, e birre, tra artigianali e alla spina.
«Sono molto contento di aver realizzato questa
collaborazione con dei giovani imprenditori del nostro territorio. Abbiamo
provato a creare un qualcosa di diverso rispetto al solito ma al tempo stesso
gustoso, genuino e all’altezza della situazione» spiega Genovesi, titolare
dell’omonima pizzeria in via Alessandro Manzoni 26/i.
L’intuizione di legare
queste due realtà è venuta a Stefano
Siviero, giovane creativo che sviluppa idee e contenuti per il web.
«Ho
provato a creare questa sinergia qui per qui, perché credo molto nelle energie
positive che lascia la mia terra. Tutto è nato da una riflessione sui social
network che hanno praticamente distrutto ogni tipo di distanza, spezzando in
maniera drastica i tempi. È vero che i social, utilizzati bene, sono produttori
di legami ed opportunità anche se spesso ci spingono a vivere con dei ritmi
poco umani. Ed è vero anche che in un attimo potrebbero cambiarti la vita.
Siamo tutto ciò che postiamo, nel bene e nel male. Chiaramente mi affascinano le
storie di ragazzi che con sacrifici riescono a raggiungere massimi livelli
grazie all’appoggio di questa rete immensa di canali virtuali. A fronte di chi
vorrebbe raggiungere tutto e subito.
Ecco l’ispirazione al nome del panino “Mommò” che in italiano si traduce “adesso”, “ora” pronto ad unire le realtà del territorio rispettando i valori di tempo, dedizione e talento».
“Not just another Pub”, recita il
claim di Cipajo, un format che unisce cibo,
passione e gioventù.
Un luogo di aggregazione e amore per il proprio
territorio. Oltre al locale di Fuorigrotta, Cipajo è presente anche a
Giugliano, in Via S. Giovanni a Campo 8, e a Frattamaggiore in Via Padre Sosio
del Prete, 26/28.
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