martedì 21 gennaio 2020

Le rotte dei sapori: la tradizione sofisticata dell'Imperium Bistro vince la sfida del gusto

Risorgere dalle ceneri, quelle del Luna Rossa, e come una fenice immaginare orizzonti diversi sui quali librarsi, più forti e combattivi di prima, con rinnovati progetti, stili ed obiettivi.

E' questo il percorso intrapreso dall'Imperium Bistro (via Calastro 3) a Torre del Greco. Dalla balaustra in pietra di fronte si vede il porto, che sorge non distante.

E dal porto, dal pescato del giorno, lo chef  Vincenzo Langella, assieme alla sua brigata di cucina, trae ispirazione e sapori, abbinandoli sapientemente a quelli di terra, creando piatti con una struttura sapida e sorprendente, all'insegna di una tradizione rivisitata in chiave moderna.



La stella polare, la guida, però, è proprio la tradizione, quella che esce dalle cucine e dalle ricette della nonna.

Da lei, infatti, Vincenzo Langella ha imparato l'arte della pazienza, quella di saper aspettare i tempi giusti, e quella del sorriso che non si arrende. Dalle mani che si muovono veloci ed instancabili ha tratto insegnamento.

Dal padre, poi, ha imparato quanto sia importante saper fare sacrifici e arricchire e diversificare le proprie competenze, senza adagiarsi mai, nutrendo la propria creatività.

Per l'Imperium Bistro ha immaginato un menu aperto, che cambi pelle ogni due mesi, per rispettare la stagionalità degli ingredienti, il km 0, che attinga alle primizie dei produttori locali, secondo l'ottica dello zero waste.



Niente scarto, dunque: tutto viene riutilizzato, come è proprio di una cucina povera ed autentica.

Con quello che avanza dai broccoli, ad esempio, viene fatto il pane o dei brodi saporiti e, ancora, vengono decorati e "colorati" i piatti.

Vincenzo si occupa di tutto dai lievitati, come i panini al timo e limone ed il pane di semola, senza dimenticare i gustosi grissini, al dolce, passando per entree, antipasti, primi e secondi. Ha fortemente voluto fosse così e si è formato ed aggiornato attraverso vari corsi.

Il suo scopo è quello di incuriosire ed ingolosire anche chi ormai ha sviluppato una certa familiarità verso il locale, inducendolo a ritornare, attratto da una cucina sempre diversa, ma con una precisa identità fondante.

Quale? Quella fedele alla tradizione, ma che non ha paura di osare, di deviare dalle rotte del noto, rivisitandola e modernizzandola.

La tartare di manzo avellinese, ad esempio, è davvero semplice e delicata, ma sorprende grazie ad un bon bon di bufala che "scoppia in bocca".

Una tradizione, quella perseguita da Langella, che strizza l'occhio all'Oriente, con i suoi sapori speziati alla soia, alla curcuma, allo zenzero... e gioca con le cotture: al vapore, sottovuoto, alla piastra, mista.

Come per il maiale stracotto per 72 ore, arricchito con soia salata, per donare sapidità, secondo una cottura tale da garantirne la morbidezza, ma caramellato al miele, scottandolo in padella, per creare un mix croccante.

Lo stracotto viene poi adagiato su una zuppetta di patate, realizzata con un fondo di sedano, carote e cipolla.



A conferire una nota amarognola il pestato di rucola selvatica, mentre al retrogusto ferroso ci pensa la bieta.



"Grazie alla bassa temperatura della cottura sottovuoto - spiega lo chef - conserviamo la morbidezza e tutte le proprietà delle proteine e dei succhi della carne. Abbinando, poi, una breve cottura violenta, dopo averlo tamponato per non farlo bruciare, conferiamo croccantezza al piatto".

Ogni cottura, dunque, anche quella mista, dona al piatto strutture profondamente diverse, come nel caso delle costolette, le ribes, di maiale, cotte sottovuoto, per poi essere laccate sulla piastra, ed aromatizzate con zenzero, aglio ed erbe, come timo, salvia, rosmarino ed alloro, per conferire un intenso profumo, che richiami quelli tipici della montagna.

Inedita la formula mangia e bevi che associa i piatti ai cocktail.

"Essendo, nell'anima, un bistrot - continua Langella - perchè non si può gustare un piatto e contemporaneamente bere un cocktail di accompagnamento?".

I cocktail, infatti, sono studiati da Ivan Cerbone, Rosario Marciano  Sandro Azam. in collaborazione con lo chef (nascono prima i piatti e poi i coktail), per richiamare il piatto, ma anche per pulire ed "appiattire" il palato, preparandolo a ricevere un nuovo gusto.



Nell'aria dedicata al bar, poi, dodici posti sono pronti per gli amanti dei cicchetti, da abbinare a taglieri composti con prosciutto crudo di Parma gran riserva, prosciutto cotto affumicato, pancetta aromatizzata al vino, culatello di Zibello, coppa di parma, bacon affumicato, salame napoli nostrano, salame di cinghiale, salsiccia stagionata dolce con finocchietto selvatico, salsiccia stagionata piccante, salamini di cinghiale, lardo di Conca, provolone stagionato piccante, formaggio pecorino stagionato, formaggio di fossa, formaggio stagionato di vaccina e molto altro, in una sinfonia di sapori, tale da rendere ogni assaggio un viaggio multisensoriale nel gusto.

IL LOCALE

Il locale nasce dalla scommessa vinta da Lorenzo VillaniRiccardo Azam e Anna Villani. Percorsi umani e professionali diversi, ma accomunati dalla cura e dall'orientamento al cliente/utente e dalla capacità di intercettarne e soddifarne necessità e bisogni.




Dalle loro idee, cui hanno dato corpo l'archittetto Valentina D'Urzo e la decoratrice d'interni Rossella Guarino, nasce un ambiente dalle linee pulite, molto luminoso, arricchito da particolari shabby, affidati a Graziella, che ha curato anche il restauro dei mobili, dove c'è tanto di antico, anche se "restituito" alla vista in chiave moderna, come sottolinea Anna.



Ottanta tavoli che configurano un ambiente caldo ed accogliente, non dispersivo, ma in grado di assicurare agli astanti il giusto livello di privacy ed intimità.

La clientela cui il locale punta è quella degli over 30, stanchi dei soliti panini, incuriositi da piatti fedeli alla tradizione, proposti in chiave modernizzata ed in grado di affascinare anche lo sguardo grazie ad una presentazione sofisticata.


IL MENU

*ENTREE'*
Tartare di manzo con bon bon di bufala
COCKTAIL IN ABBINAMENTO:
Passion Apple (liquore di mele - sciroppo passion fruit - succo di mandarino - succo limone - succo mela verde)

*ANTIPASTO*
Carciofo al timo su crema di patate lardo di conca e tartufi

COCKTAIL IN ABBINAMENTO:
Unicorno (unicum -disaronno - affumicatura con legno di melo e timo)

*PRIMO*
Spaghettone Cacio e Pepe su guazzetto di frutti di mare e pesto di nocciole

COCKTAIL IN ABBINAMENTO:
French75 (gin Hendrix - succo limone fresco - sciroppo zucchero - vino bianco)

*SECONDO*
Stracotto di maiale alla soia e miele con bieta e rucola selvatica
COCKTAIL IN ABBINAMENTO:
Dolceamaro (lime - rucola prestata - sciroppo d agave - zenzero pestato – vodka - ginger ale)

*DESSERT*
Tiramisù con moijto al caffè

COCKTAIL IN ABBINAMENTO:
Vodkito (perchè al rum è sostituita la vodka)  al caffè (lime a fette - zucchero di canna - Menta - vodka - sambuca - liquore al caffè).











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