martedì 7 aprile 2020

Officina Milena: dai libri ai gadget per piantare il seme di una lettura consapevole

L'officina è il luogo dove si creano le cose, vedendole nascere dal nulla, le si plasma e si riplasma, modellandole, dando corpo a progetti ed idee.

Un'officina, dunque, ma dove si dà vita a libri e gadget che vogliono piantare nei potenziali lettori il seme dello spirito critico, quello che solo un libro dalle radici profonde sa instillare.

Officina Milena (la pagina Facebook è consultabile qui è il nome di una piccola casa editrice indipendente diretta da Moreno Casciello, convinto che non si debba vivere per lavorare come automi passivizzati dalla routine e da ritmi alienanti, in luoghi in cui l'umanità e l'empatia non trovano più spazio, bensì appare sempre più necessario ed urgente dare il proprio contributo nel creare bellezza e consapevolezza, tali da far respirare l'esistenza  a pieni polmoni.
 


Milena è colei che ha ispirato un sogno, dando a Moreno la forza, la tenacia e la determinazione di tradurlo in un obiettivo e di incarnarlo in un progetto. Una giovane vita spezzata ed andata via troppo presto, appassionata di libri, cosa che l'aveva spinta a conseguire una laurea in lettere antiche. C'è, però, chi ha raccolto il suo testimone e lo ha portato verso un traguardo difficile, in un'ostinata impresa in controtendenza, densa di coraggio.

Se Officina Milena con i libri parla a grandi e piccoli di usi atavici, di linguaggi al femminile, di valorizzazione di genere, di amore in ogni sua forma, di risvegli di coscienze, ma anche di  contrasto al bullismo, di ecologia e di condivisione, con i gadget, che siano shopper, borse, maglie, tazze, taccuini, calamite, spillette o tovagliette per la colazione vuole creare, attraverso un'azione educativa leggera, che richiami la leggerezza calviniana, lettori appassionati, che della letteratura, fin dal risveglio, facciano il loro pane quotidiano ed il loro adagio ispiratore.



Ecco come è nata l'idea dei Proverbi del lettore: motti che si rifanno a quelli classici, ormai patrimonio della cultura popolare, ma che, con sagacia, propongano efficaci variazioni sul tema, ispirate al "vizio" della lettura, un vizio che non si dovrebbe mai perdere, ma che anzi dovrebbe crescere esponenzialmente.

Se si chiede a Moreno cosa ne pensi della possibilità per tutti di pubblicare il proprio libro, senza alcuna selezione o supervisione a monte, la risposta potrebbe sembrare snob, elitista, un bel po' di parte, forse,  a tratti addirittura feroce. 



Ma poi ci si imbatte in una stilla di Frammenti di un diario intimo e tutto appare all'improvviso più chiaro, se non lampante.

Infatti, Henri-Frédéric Amiel, che ne è l'autore, teme il rischio dell'appiattimento, della fine della legittima spinta ad automigliorarsi, del livellamento del valore che fa rima con il disconoscimento del merito, dell'annullamento della fatica individuale per raggiungere un obiettivo e così dice: << [...] La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga. [...]>>.



Per i bambini, la sezione Milena Kids è tra quelle di punta,  la casa editrice rifugge qualsiasi vocazione all'indottrinamento, perchè i più piccoli devono essere lasciati liberi di interpretare, cercare, capire e "carpire" il messaggio ed i messaggi che una storia reca nascosti nel suo cuore pulsante.



Per sostenere ospedali e associazioni di volontariato, ai tempi del Covid 19, Officina Milena ha aderito, assieme ad altre case editrici indipendenti, all'inziativa Un libro contro il Coronavirus: per ogni libro acquistato sul sito delle case editrici aderenti (per Officina Milena qui) 1 euro sarà devoluto all'emergenza.



Ora lasciamo la parola a Moreno Casciello che ci parla della sua Officina Milena, dalla genesi ai progetti per il futuro.


D. E' un momento difficile: donne chiuse in casa con i loro aguzzini, donne svilite e donne caregiver senza riposo. Come un libro della tua collana al femminile può essere d'aiuto (anche per unire attraverso la lettura ad altre donne, di oggi e di ieri, o a potenziali interlocutori e lettori destinatari)?
R. Effettivamente il motto di quest’ultimo mese è “restare a casa”, che per molti può anche essere sinonimo di armonia e serenità. Così in tanti si dedicano a pensare a se stessi, oppure al contrario a dedicare più tempo alla famiglia, o riscoprono hobby accantonati. Ma non tutte le famiglie sono felici, per tanti l’ambiente familiare è ostile, e questo “restare a casa” può diventare un inferno. Se il rimanere a casa è una prigione, soprattutto per quelle donne che subiscono maltrattamenti domestici, possiamo solo augurarci che possa al contrario essere un periodo di riappacificazione e confronto. La letteratura indubbiamente aiuta, perché niente come la letteratura può risvegliare le coscienze. Autrici come Emma Fenu e Ramona Parenzan, così attente alle tematiche della femminilità, raggiungono gradi molto alti di empatia col loro pubblico femminile, ma io le consigli tanto anche agli uomini. Un uomo deve sempre capire che in ogni donna c’è sempre una dea.

D.  I bambini, da essere iperstimolati attrraverso una moltitudine di attività che corrono veloci, come il loro tempo ed i loro spazi, si ritrovano chiusi in casa, con orizzonti ristretti e lontani da nonni, maestri, amichetti e figure di riferimento. Un libro studiato su misura per loro, come tema affrontato e linguaggi utilizzati, può essere utile?
R. Io dico sempre che i bambini amano leggere. L’amano davvero, per loro è quasi una magia quando imparano a trasformare quei segni sulla carta in concetti. E se il libro è illustrato, ai loro occhi si apre un mondo incantato che noi adulti non riusciamo più a percepire. Noi adulti possiamo apprezzare la bellezza di un’illustrazione, ma per un bambino è un mondo che prende vita. Sono convinto, e non è retorica, che se una casa è piena di libri, in quella casa abitano bambini felici.

D. Come?
R. Noi siamo convinti che sia importante produrre libri che parlino di bullismo, di ecologia, di solidarietà, ecc, ma delle volte esageriamo forzando troppo i testi. Invece i bambini sanno leggere tra le righe molto bene. Non è necessario spiegare ai bambini perché pinocchio si è trasformato in un asino, lo capiscono benissimo da soli. Lasciamoli leggere e basta, lasciamoli leggere in pace, non facciamo i politici che dobbiamo per forza indirizzare la loro coscienza come vorremmo!

D. Librerie chiuse, vendite online bloccate: quali altri spazi può trovare la letteratura e la lettura?
R. Il problema credo sia legato alla vendita, più che alla lettura. Anzi, mi auguro che molte persone approfittino del momento per leggere quei libri che stanno prendendo polvere sui comodini.
Sicuramente gli ebook sono un modo per non fermare le vendite, e il canale digitale sta diventando preferenziale anche tra molti lettori italiani. Tuttavia per il digitale c’è una corsa al ribasso dei prezzi che vanifica il guadagno di piccoli editori, che si trovano a entrare in “competizione” con self publishing a 99 centesimi o spesso gratuiti. L’unica differenza la può quindi fare la qualità del prodotto editoriale. Magari sono controcorrente, ma dico alle persone: non leggete tanto, ma selezionate bene. Si sta troppo dietro ai numeri, ma se si educasse il lettore a scegliere la qualità, ci sarebbe più guadagno per tutti anche vendendo di meno, ad esempio fermando questa corsa al ribasso dei prezzi, o all’aumento vertiginoso delle percentuali trattenute dalla distribuzione. Ci sarebbe inoltre più selezione naturale tra i presunti “scrittori”, e meno libri da lanciare su un mercato che è tra i più saturi dell’economia moderna. Oggi in editoria contano purtroppo solo le “copie vendute”. Da quando la letteratura è solo un fatto di numeri?

D.  Ci parli delle vostre prossime iniziative?
R. Quando otto anni fa ho iniziato a fare editoria, non sapevo nemmeno come fosse fatta una tipografia, ma avevo idee ben chiare su cosa volevo realizzare. Anno per anno mi sto avvicinando, anche a costo di terribili sacrifici.  Stiamo aprendo una nostra ditta di distribuzione libri, per ora in Lazio, Campania e Puglia, ma presto nazionale. L’idea è di lavorare principalmente con librerie indipendenti e valorizzare piccoli editori di qualità.
Apriremo presto delle nostre librerie, e per quanto riguarda l’aspetto puramente editoriale, ci concentreremo di più sull’editoria per l’infanzia, non trascurando le tematiche di genere che abbiamo sempre trattato, dalle questioni LGBTQ+ al femminismo.

D. Qual è la ratio ispiratrice?
R. Questa è una storia che conoscono solo gli amici, ma per la prima volta voglio renderla pubblica. La casa editrice è nata dalla mancata elaborazione di un lutto, una terribile perdita che mi ha tolto il senso di tutto ciò che facevo. Era la compagna che mi ero scelto per la vita, ma una polmonite me la portò via. A quei tempi facevo l’impiegato e non avevo grandi ambizioni. Pensai che non era giusto che Milena fosse morta e io no, perciò decisi di sacrificare la mia vita per una causa che ritenessi giusta: quella causa era la letteratura. Che sia un sacrificio anche grande è abbastanza ovvio, è davanti agli occhi di tutti lo stato in cui versa l’editoria. Ci si deve scontrare con la realtà, ma mi è sempre rimasta l’idea di un’editoria sociale, che non sia solo retorica, ma voglia risvegliare le coscienze. Continuiamo a trattare questioni di discriminazione sociale come l’omofobia e il razzismo, ma ciò che ci interessa principalmente è educare i bambini.

D. Quale l'ideale fil rouge che le unisce?
R. Semplicemente il futuro. Mi chiedo: come vorrei che fosse la mia casa editrice tra 10 anni? E passo dopo passo cerco di avvicinarmi a questa mia visione. Non mi fermo mai a guardare cosa ho già realizzato e com’è la situazione attuale (cosa che mi svilirebbe a morte), ma seguo una sorta di miraggio. Un’unica direzione possibile. Forse perché vivo l’editoria come una missione.
D. Cosa bolle in pentola per Officina Milena?
R.  Tra i progetti per questo 2020, posso anticipare che ci muoveremo soprattutto in tre direzioni.
Abbiamo creato un brand di gadget e accessori chiamato “I proverbi del lettore”: selezioniamo alcuni proverbi classici e li modifichiamo in chiave libro. Dopo essere stati illustrati da bravissimi artisti, creiamo prodotti come calamite, taccuini, tazze, segnalibri, maglie, borse, ecc. 
 In arrivo ad aprile i primi taccuini, già acquistabili dal nostro sito www.officinamilena.com/shop.
 Tra maggio e giugno avremo un intero set per la prima colazione letteraria, con tovagliette, sottobicchieri e tazze a tema. Lavoreremo poi molto di più per rendere interattivi i nostri libri di Milena KIDS: attualmente questo è già possibile attraverso la presenza di segnalibri ritagliabili e stickers adesivi; entro quest’anno saranno integrati anche calamite e origami da sviluppare. Inoltre, stiamo preparando delle valigette contenenti interi set di prodotti per la lettura ludica destinate ai bambini. Infine un importantissimo progetto è quello relativo alla messa a regime di una nostra ditta di distribuzione di libri, specifica per le librerie indipendenti e per i piccoli editori di qualità. Milena Libri partirà soprattutto nelle regioni Lazio, Campania e Puglia, per poi diventare nazionale. 





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