domenica 27 marzo 2011

Napoli e l'amore. Le mille facce di un sentimento eterno


Napoli tra parole e musica. Gli scrittori partenopei raccontano l’amore

Napoli e l’amore. Per scoprirne le mille facce niente di meglio che regalare e regalarsi un libro. Ritmi ed ambientazioni diverse per raccontare di quell’attimo che può cambiare la vita.

Ne “La Lametta nel miele” di Lanza Consolata (Edizioni Filema) trovano voce le vicende di Demetrio, partigiano con la passione della pittura, e della solitaria Bona, trentasettenne scampata agli orrori della guerra, che lo ospita nel suo maniero perduto tra i boschi. Ed ancora i tragitti di vita di Giovanna, che in conseguenza di un trauma giovanile ha fatto il vuoto dentro di sé, soffocando l’amore e le emozioni, e Freya, donna capace di abitare contemporaneamente in mille luoghi e di riempirli della sua fame di emozioni, fino a farli straripare. L’incontro tra le due darà vita ad un alchimia. L’amore, il sentirsi impreparati a gestire un sentimento totale, le crisi d’identità che costellano le migrazioni verso l’età adulta, e l’affacciarsi del tradimento quale scappatoia per non crescere sono i temi al centro del romanzo “Volevo dirti che ti amo” di Gaetano Lorito, edito da Graus. Gli sguardi da bambina narrati dall’autore sono quelli di Checca. Le mille deviazioni verso una consapevolezza più adulta appartengono all’universo di Luca.

Altra faccia dell’amore, un sentimento intenso e viscerale, è quello di un genitore per un figlio.

In “Tienimi per mano” (Luciano Editore) Fabio Brescia affronta il delicato tema dell’adozione di un bimbo da parte di una coppia gay. Un libro per interrogarsi, che fa assorbire al lettore forti emozioni e che lascia alla fine una serie di domande cui rispondere.

La casa editrice “Il Filo” propone “La forza dei ricordi” di Alessandra Iannone. Un amore d’altri tempi, “quando la Grande Guerra interrompeva le vite e gli amori e metteva nell’oblio l’esistenza di tante persone”. Un racconto che si muove sul filo della memoria e che emerge dal dialogo tra una nipote e sua nonna che le affida le sue esperienze attraverso una serie di lettere conservate per una vita. Attraverso gli scritti si fa strada l’immagine di un amore caratterizzato da una grazia e da un attenzione alle parole usate per corteggiare, da sogni ed ideali profondi, che sanno di altri tempi.

“Inseguivo il mio infinito quando la tua voce tagliò il mio sentiero”. Spesso tutto parte da lì.
Gennaro Morra, autore del romanzo “All’ombra della grande fabbrica” presta la sua penna al linguaggio della musica con “L’amore che non ero”, cantata dal giovane gruppo dei Knock Out. Un modo per confessare alla persona amata che “l’amore vero è proprio lei”.

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