martedì 5 maggio 2020

Gli interventi alla laringe: quando la nostra identità è in pericolo occorre affidarsi a figure altamente specializzate


La voce è un tassello importante dell’identità.   

L’idea di non sentirla più nostra, dunque, non solo ci atterrisce per la percezione, fondata, di un vero attacco frontale alla nostra struttura identitaria, ma anche perché siamo consapevoli che, se siamo costretti a fare i conti con questa possibilità, siamo entrati in una spirale esistenziale delicata e complessa, capace di metterci a dura prova su più fronti.




In tal senso, appare necessario ed opportuno affidarsi a figure altamente specializzate che seguiranno ed accompagneranno il paziente nelle varie fasi, supportandolo, consigliandolo e non facendolo sentire isolato. 

Fare i conti con un qualsiasi tipo di protesi esogamica o interna non è semplice, ma figure esperte di supporto possono aiutare il paziente a sviluppare un progressivo sentimento di accettazione.

In tal senso, la Campania presenta delle realtà pubbliche di eccellenza, anche se, secondo quanto riferiscono gli addetti al settore, nella regione ed in tutta Italia è davvero difficile reperire strutture pubbliche nei cui team siano all’attivo logopedisti. In prima linea, quale eccellenza, vi è il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale del Mare.

Attenzione ai campanelli d’allarme. Se si registrano alterazioni della voce, afonia o disfonia, fastidi persistenti alla gola, meglio effettuare una laringoscopia.

Ora passiamo la parola alla dott.ssa Giuseppina Mirra, presidente della Società Italiana Foniatria e Logopedia (Sifel), che si occupa della riabilitazione di voce e deglutizione nel paziente oncologico in presenza di tumori della laringe**.

D. Quali sono gli interventi possibili quando si riceva una diagnosi di carcinoma alla laringe?

R. Quando ci troviamo di fronte a tumori della laringe,  diverse sono le opzioni di intervento riabilitativo che dipendono dallo  stadio del carcinoma e dal tipo di intervento che viene praticato. Infatti, di  fronte a un carcinoma laringeo in  stadio precoce la riabilitazione è subordinata al tipo di trattamento che può essere chirurgico, attraverso la microchirurgia laser, oppure radioterapico.  Il trattamento riabilitativo e gli outcome vocali sono sicuramente condizionati dall’estensione dell’atto chirurgico e gli outcome vocali, comunque, dopo l’intervento e il trattamento soddisfano i criteri di sufficienza  per una comunicazione verbale.
I problemi sorgono quando si abbia a che fare con un carcinoma laringeo in stadio avanzato. In questo caso, si interviene prevalentemente con la chirurgia e le opzioni chirurgiche possono essere di due tipi: o viene praticata una laringetomia parziale ricostruttiva o una liringectomia totale. Il trattamento logopedico riabilitativo, ovviamente,  cambierà a seconda dell’intervento chirurgico effettuato.
  Con la laringectomia parziale la chirurgia preserva parti della laringe e tende a preservare le funzioni legate al distretto: la funzione fonatoria e quella deglutitoria. Mentre la chirurgia salva la vita al paziente e salva queste funzioni, la logopedia recupera le funzioni che sono state preservate e agisce, questa volta, sulla qualità di vita del pazienti.


      Con le laringectomie totali, la chirurgia rimuove completamente la laringe. Gli indirizzi più attuali prevedono contestualmente all’atto chirurgico l’applicazione di una protesi tracheo-esofagea che produce una voce sostitutiva  chiaramente non paragonabile a quella fisiologica, ma assolve anche questa volta la funzione fonatoria e comunicativa. Il paziente anche in questo caso viene seguito ed accompagnato dal logopedista.


D. Quali sono le strutture di riferimento che praticano questo tipo di approccio e questo tipo di intervento in Campania?

R. E’ una chirurgia davvero particolare e molto delicata. Un’eccellenza è rappresentata dall’ORL dell’Ospedale del Mare diretta dal prof. Giuseppe Tortoriello, anche perché il problema dopo questi interventi, oltre che un a chirurgia che dev’essere di eccellenza, è  il trattamento riabilitativo, perché se salviamo la vita dobbiamo anche garantire la qualità di vita e purtroppo in Campania in maniera particolare, ma in tutta Italia, la figura del logopedista è poco rappresentata nelle strutture pubbliche. In particolare in Campania, purtroppo, esistono i centri di riabilitazione accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, ma comunque non ci aiutano con questo tipo di i pazienti, che sono pazienti complessi e ad alto rischio. Alcuni, dopo la laringectomia parziale ricostruttiva necessitano di un trattamento speciale per la deglutizione, perché il cibo può dirigersi verso le vie aeree e causare una polmonite ab ingestis e la morte del paziente. Si tratta dunque di un trattamento da effettuare in ospedale con figure altamente specializzate: purtroppo in Campania ci sono pochi logopedisti nelle strutture ospedaliere. Quello che noi facciamo in reparto, oltre che seguirli con trattamento chirurgico e farli seguire dal logopedista, in questo caso da me, fino a completa remissione. Sono sempre e costantemente monitorati e questo è un servizio che, in linea generale, non si trova solitamente in Italia. Io ad esempio, attualmente sto seguendo pazienti che sono stati operati un anno fa e li accompagnerò fino a quando non risolvono tutti i problemi: sono pazienti che hanno le protesi fonatorie, che danno problemi, necessitano di sostituzione. Noi li accompagniamo costantemente.


D. Quali sono i campanelli d’allarme che dovrebbero indurci a fare un controllo?

R. I campanelli d’allarme sono tutte le modificazioni della voce: mutato andamento della voce, episodi di afonia, cali di voce, disfonia ricorrente, fastidi alla gola che il paziente può presentare, Di fronte a questa sintomatologia, il paziente deve praticare una laringoscopia a fibre ottiche e può rivolgersi presso le strutture di foniatria dei policlinici, alla foniatria dell’Università Luigi Vanvitelli, il servizio di foniatria ed audiologia che funziona molto bene. In generale, il paziente deve rivolgersi a un foniatra o a un otorino sul territorio che farà questo esame, e vedrà se ci sono problemi in tal senso. Basta pagare il ticket: non si tratta di un esame molto oneroso  le liste d’attesa non sono lunghissime.


D. Quali sono le conseguenze dell’assenza della voce?

R. Un grosso impatto psicologico sul paziente, perché sappiamo bene che la voce viene percepita come parte integrante della propria identità e personalità: il paziente si sente  deprivato di questo aspetto e necessita imprescindibilmente di un approccio riabilitativo dove il riabilitatore - logopedista si prenda cura anche di questo aspetto.


** Giuseppina Mirra è presidente della Società Italiana Foniatria e Logopedia (Sifel), professore a contratto per il corso di laurea in logopedia dell’Università Vanvitelli, logopedista presso il reparto di Otorinolaringoiatria (Orl) dell’Ospedale del Mare. Si occupa della riabilitazione di voce e deglutizione nel paziente oncologico in presenza di tumori della laringe.


Nessun commento: