lunedì 23 dicembre 2019

Napoli e la bellezza in mostra tra sacro e profano


Popolo d'amore o popolo di libertà avrebbe chiesto Luciano De Crescenzo? I Napoletani sono, si sa, un popolo d'amore: quindi a noi piace il presepe: lo ribadisce anche Eduardo quando chiede al figlio, con stizza e delusione crescente, "T' piace o' presepe?"

Anche se tutto sommato nemmeno l'albero con le sue luci ed i suoi addobbi è disdegnato, perchè i Partenopei, in bilico tra un pastore e un omino di latta, ci stanno bene, così come mantengono il giusto equibrio tra spiritualità cristiano-cattolica e pagana, come testimoniato dall'antropologo Ernesto De Martino nel suo Sud e magia, dove analizza gli usi ed i riti legati al malocchio ed alla jettatura (o Jattura).

Nei prossimi giorni, dunque, spazio ad un bel bagno rilassante, da veri uomini d'amore che danno valore al tempo della condivisione e del benessere.

Dopo, però, prendetevi il vostro giusto  tempo per visitare l'esposizione di arte presepiale Natale è a Napoli, dedicata a quella forma di artigianato tipico che affonda le radici nel '700 e trova una forma espressiva in ogni casa, con una tradizione secondo la quale al presepe, alla sua struttura, ai suoi personaggi, alle casette ed al laghetto con l'acqua che zampilla, si lavora tutto l'anno, con uno zelo che si trasmette di padre in figlio.

Arte presepiale al cubo, è il caso di dire: trasposta non solo in oggetti d'artigianato di raffinata fattura, ma anche in immagini, proposte in una doppia versione: una mostra a latere, a cura di Rosario Morisieri, fortemente voluta dal prorettore dell'Ateneo Federiciano, Arturo De Vivo, dedicata agli antichi mestieri partenopei: non solo maestri artigiani, ma anche legatori, pizzaioli, orologiai, gli stessi fotografi, e tanto altro. Tre è il numero perfetto, che porta fortuna, e tre sono le opere che ogni autore in mostra espone. Sono ritratti anche gli artisti intenti nella realizzazione dei loro pezzi unici ispirati all'arte del presepio. 



Location il Real Museo Mineralogico in via Mezzocannone, 8, che annovera questa doppia esposizione tra le attività che il Centro Musei dell'Ateneo federiciano organizza per le festività natalizie. 

Fino al 5 gennaio 2020, dunque saranno esposte le opere di alcuni maestri di arte presepiale in perfetta armonia con le forme, i colori, i riflessi magici, dei minerali esposti pemanentemente in quegli spazi, a  memento delle ere passate, presenti e future. 
 
Opere in mostra di: Tiziana D'auria, Antonio Esposito, Pasquale Manzo, Claudio Cuomo,  Vincenzo e Gianluca Sorgente, Carmine Menna, Vincenzo Canzanella, Guglielmo Muoio, Marcello Aversa, Gianni Sinno, Sergio Pinfildi, Sofia Fer ed i fotografi Annunciata Romano, Federico Righi, Angelo Moscarino, Teresa Spagnoletti, Salvatore De Rosa, Giulia Morrica, Imma Auriemma, Francesca Fratta, Roberto Palmieri, Antonella Dini.

Per i visitatori una bella sorpresa: la possibilità di portare con sè un pezzetto di quella magia e di regalarla per augurare un sereno Natale: saranno infatti donate delle cartoline, realizzate grazie alla collaborazione tra il Comune di Napoli, l'Ateneo Federiciano ed il Centro Museale delle Sciene Naturali e Fisiche.

A realizzare gli scatti il fotografo Bruno Ciniglia.

"Gli scatti che fermano la magia e la bellezza di questi pezzi d'artigianato - dice - sono stati realizzati nel mio studio prima dell'allestimento".

IL PERCORSO

Quest'anno l'arte di Bruno Ciniglia ha avuto vari significativi momenti in cui fare mostra di sè.

Tra i vari snosi tematici, si è conclusa il 12 novembre scorso la V Edizione del Napoli Expó Art Polis

"Lo scatto relativo a 5 persone che rappresentano i 5 continenti - spiega Ciniglia - era esposto nel formato di 100cm x 200cm. Tra le oltre 200 opere realizzate attraverso varie tecniche e linguaggi, tra pittura, scultura e fotografia, proprio la mia, con mio grande onore e con immensa gioia, è stata scelta come fotografia rappresentativa del tema dell’Expo’ e utilizzata, di conseguenza, per il comunicato stampa della rassegna d’arte del Mediterraneo. In base a questa pregnante rappresentatività, è stata poi pubblicata su numerose testate giornalistiche a carattere regionale e nazionale, a corredo del racconto dell'esposizione. Il messaggio che volevo lanciare con questa foto, che ha trovato una lettura speculare e sincronica da parte dei visitatori era: Mille colori, Napoli Città dell’accoglienza. ".

L'autore ribadisce come lo scatto alluda a cinque continenti, cinque etnie, cinque ideologie. Napoli/Italia/Europa è incarnata dalla giovane ragazza che domina la fotografia e accoglie, con sguardo autorevole ma sereno, gli altri cinque continenti, compreso il continente americano che, con fare dubbioso altero e ipercritico, di sufficienza, osserva il resto del mondo. Sullo sfondo si nota sollevarsi un fumo colorato, che non a caso riproduce i colori dei cerchi olimpici: quindi i colori inclusi in tutte le bandiere delle nazioni.





Particolarmente amata ed apprezzata una piccola chicca: La rosa mille colori, stampata nel formato 20cm x 20cm e incorniciata con  passa passepartout 50cm x 50cm, contornata da una cornice bianca in legno massello.

"Incuriosiva tutti - continua il fotografo -  in quanto credevano fosse un dipinto. In realtà era una  fotografia stampata su un supporto serio, ovvero, carta Hahnemühle museum fine art Rag matte, che dava una forte sensazione di profondità data dall’elevato contrasto ottenuto dal tipo di illuminazione, utilizzato in studio per la realizzazione, dall’elevata qualità prodotta dalla Pentax 645z e dall’obiettivo macro Pentax 120mm (parliamo di medio formato digitale)".

Il senso di accoglienza è trasmesso dal dialogo tra i vari colori che caratterizzano la rosa, integrandosi armoniosamente tra loro, e che avvolgono nel loro abbraccio protettivo il bocciolo che pian piano si apre all’esterno rendendosi completamente disponibile. Un inno alla vita è rappresentato, come evidenzia lo stesso autore, dalle goccioline di rugiada che delicatamente bagnano i petali del fiore, abbeverandolo.



"La qualità ed il pregio di questa fotografia - continua Ciniglia - sono state riconosciute pienamente dal pubblico. Non a caso è stata venduta al Pan al costo di 500 euro. Una visitatrice e suo marito se ne sono innamorati e l’hanno acquistata durante il finissage".

Oltre che a Napoli Expo' Art Polis, svoltasi al Palazzo delle Arti di Napoli, Bruno Ciniglia è stato presente, con le sue opere, anche alla mostra Mare Nostrum, ospitata nei suggestivi scorci di Castel dell'Ovo.



Duplice veste, da autore e tutor di giovani leve, per un'altra esposizione, ubicata nel Complesso monumentale di San Domenico Maggiore: I colori dell'Inclusione, caratterizzata da ben 133 foto, realizzate da 49 fotografi.

"Assieme ad altri sei valenti colleghi abbiamo supervisionato il lavoro di sette gruppi composti da sei fotoamatori che, con il loro intuito, la loro passione e la nostra guida, hanno realizzato dei progetti formati da 3 fotografie legate tra loro da una storia o un tema comune, che narrano le variegate vie dell'inclusione".

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