domenica 16 febbraio 2014

Un viaggio nella Napoli sacra e profana con il Museo del Tesoro di San Gennaro

Un grosso cuore, installazione permanente frutto del talento degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, che hanno frequentato il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte, illumina la collina di San Martino, immortalando Napoli come città dell’amore.

L’amore però non è solo quello di coppia, che infonde di sé pubblicità, libri, quadri e così via.

Ha volti variegati e si sostanzia dell’amore per la cultura in tutti i suoi multiformi aspetti, dalla passione per un settore, dal coltivare la scienza e dal tutelare, in generale, la propria città.

E’ quello che si propone di fare il Museo del Tesoro di San Gennaro attraverso una serie di iniziative che mirano ad avvicinare un pubblico trasversale alla ricca storia della città, incrociando l’aspetto spirituale e devozionale all’aspetto scientifico e “profano”.

Dopo il successo dei due momenti dedicati a raccontare l’arte, attraverso le pagine di Goethe e Stendhal dedicate alla città delle Sirene, ed a disegnarla (un appuntamento laborartoriale che si ripete ogni secondo sabato del mese dalle 10.30 alle 13.00), attraverso la tecnica , la creatività e l’ausilio di matite dai colori intensi (in un’alternanza di nero e rosso pompeiano) arriva una giornata dedicata a conoscere l’urbe, a viverla ed a “sperimentarla”.

A condurre gli spettatori in un viaggio di conoscenza, attraverso una visita teatralizzata, della Napoli dello spirito, rappresentata da San Gennaro, e della Napoli “demoniaca”, rappresentata dal calore e dalla forza terribile del Vesuvio, gli storici della cooperativa Cultura Felix. Tutto questo è condensato nella mostra "Fuoco e passione".

Messaggeri che conducono gli spettatori in una dimensione sospesa tra passato e presente attraverso  filmati, documenti d’epoca, gouches ed antichi strumenti dell’Osservatorio Vesuviano.

L’Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato dal re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone.

Agli albori della sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio. L’Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli.

Quest’ultimo espone una ricchissima collezione di strumenti sismici dai più antichi sismoscopi al primo sismografo eletterognetico costruito al mondo nel 1856. La collezione raccoglie inoltre gran numero di fotografie e filmati realizzati durante le eruzioni del Vesuvio tra il 1865 ed il 1944.

La visita teatralizzata (a partire dalle ore 10.30) si snoda attraverso le testimonianze dedicate a San Gennaro e le immagini, impresse su diversi supporti, delle più significative eruzioni del Vesuvio.

Durante il percorso i visitatori potranno assistere a rievocazioni teatralizzate. divertenti e coinvolgenti,  a cura dell’associazione di promozione culturale e sociale Artefia,

Il Museo rimarrà aperto, anche per visite ordinare, fino alle ore 24.00 con una quota di ingresso speciale pari a 3 euro.

 PER INFORMAZIONI E/O PRENOTAZIONI:
Museo del Tesoro di San Gennaro
via Duomo 149 Napoli (accanto al Duomo)

081.294980 www.museosangennaro.it. Il Museo è raggiungibile in sei minuti a piedi partendo dalla metropolitana di piazza Cavour – Linea 2 e con dodici minuti dalla Linea 1.



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