giovedì 27 febbraio 2014

La potenza femminile espressa e premiata in una mostra dedicata all'Eterno Femminino

Molte donne vivono a un basso livello di energia. Nel corso dei secoli non è stato permesso loro di "esplodere", nemmeno facendo l'amore, che dire del resto? 

Restano a un livello di energia basso ed è un bene per gli uomini, perché a bassa energia una persona rimane una schiava: obbedisce, esegue i tuoi ordini. L'alta energia è ribelle, disobbediente, o almeno può esserlo. 


Abbiamo "tagliato" le donne alle radici, per farne mogli e madri; abbiamo rubato tutta la loro gioia selvaggia e naturalmente questo si ripercuote sull'uomo: se una donna non è felice, nemmeno l’uomo può esserlo. 


Sono legati l’uno all'altra, per questo l’umanità non ha fatto altro che trascinarsi. (Osho Rajneesh).

Nel corso dei milenni si è assistito ad una progressiva maschilizzazione dei culti con una negazione ed una repressione della forza creatrice femminile.

Se Freud  parlava per le donne di invidia nei confronti del pene, come di un anelito ad una forza mancante, da parte degli uomini da sempre, secondo gli antropologi, vi è una sorta di invidia nei confronti delle donne, mista a paura e devozione, per la capacità di procreare, per l'essere custodi del mistero della vita

Della grandezza del potere femminile parla Goethe nel Faust, definendolo proprio “L’eterno femminino” ad indicare le caratteristiche eterne, immutabili, del fascino muliebre, della femminilità.




E la femminilità, appunto, non risiede in forme procaci o in toni ammiccanti: è qualcosa di impalbabile, è nella forza di uno sguardo e di un sorriso, in un carisma , in un magnetismo in grado di disvelare mondi.

E' l’insieme delle qualità che sono proprie di una donna. L’insieme, quindi, delle qualità che la contraddistinguono nel comportamento dell’animo.

"La femminilità - come ribadiscono gli esponenti del Centro Culturale Arianna, che a quest'ottica si rifanno - è una condizione intima, uno stato interiore, da leggere fra le righe".

LA GENESI

"Mi sono chiesta - racconta Gina Affinito, vicepresidente del Centro Culturale Arianna e curatrice del premio -  chiesta come si sarebbero espressi gli artisti che da anni già ci seguono, ed i nuovi su questo tema a me tanto caro. Un confronto per me, come artista, come donna. Ne ho parlato con la presidente, Immacolata Maddaloni e da lì è nata l’idea del Premio L’Eterno Femminino”.

La mission del Centro Culturale Arianna, infatti, ogni volta che si organizza un evento artistico è promuovere l’arte in tutti i suoi linguaggi e le varie forme espressive, favorendone lo scambio e l’incontro aperto. 

Vuole inoltre offrire la possibilità a giovani artisti (ognuno può presentare un massimo di 2 opere) di farsi conoscere da collezionisti, curatori e altri professionisti del mondo dell'arte. 

Non a caso è aperto, in maniera trasversale e nell'ottica del confronto e dello scambio di visioni, aperto ad artisti professionisti, emergenti o affermati, studenti o autodidatti di nazionalità  italiana o straniera.

A farla da padroni non sono nomi altisonanti o un curriculum blasonato, ma solo il talento e l'energia vitale espressa.

Le  opere in concorso sono rappresentate da 57 tele e 5 sculture, suddivise in due sezioni (pittura e scultura). Gli artisti sono 39: 31 in concorso e 8 fuori concorso. La posizione del "fuori concorso" è riservata ai soci “storici” ed a chi non ha voluto concorrere in maniera competitiva. 

In esposizione da giovedì 27 febbraio, il vernissage ci sarà sabato 1 marzo alle ore 17.30, mentre il finisagge, giornata in cui la giuria decreterà i vincitori, sarà giovedì 13 marzo, a partire dalle 18.00.


IL PREMIO

Organizzare una manifestazione artistica, secondo quanto rimarcano gli organizzatori,  significa profondere impegno, dedizione, passione.

In questa prima edizione del premio d’arte contemporanea, l’associazione Arianna vuole confrontarsi con realtà artistiche differenti promuovendo l’arte in tutti i suoi linguaggi e le varie forme espressive, e favorendone lo scambio e l’incontro aperto.

"Come 'lavoratrice' nel campo dell’Arte - continua Affinito -  il mio obiettivo è la perfetta aderenza ai fini proposti e la massima riuscita dell’evento. Come artista, e avendo già affrontato il tema, è stato oltremodo piacevole e costruttivo confrontarsi con l’operato di altri artisti".




Come ribadisce la vicepresidente del Centro Culturale Arianna , l'arte in tutte le sue multiformi sfaccettature, con i mille volti che può assumere, è un canale, una strada, una modalità massima d’espressione del proprio pensiero, del proprio messaggio, del proprio animo. 

L'arte è un modo per rientrare in contatto con la propria essenza primordiale, con la priopria parte più autentica. 

Magari con quella più "vessata" e offuscata dalla visione sociale imperante e da una serie di regole rigide, che costituiscono una sorta di "autorità" indiscutibile.

"Ho potuto 'osservare' - spiega ancora  Affinito - come molte donne artiste si siano percepite belle, armoniose, femminili attraverso la presentazione dei loro lavori: tutto questo si avverte a pelle nelle opere presentate al premio. Dagli artisti uomini ho differentemente percepito riflessione, ammonimento, consapevolezza sul tema proposto".

LA LOCATION

L'evento è ospitato nel Complesso di San Severo al Pendino a Napoli.

Il Complesso di San Severo al Pendino è una chiesa monumentale partenopea.

La pregevole navata della struttura ospita concerti, esposizioni temporanee e manifestazioni culturali.
E’ ubicata in pieno centro storico di Napoli, nel cuore della via Duomo 286.

La chiesa fu edificata nel 1575 con l'attiguo ospedale di Santa Maria a Selice.
Nel 1818 la struttura venne utilizzata come prima sede dell'Archivio di Stato. 

Nell’ultimo conflitto (1940-45) il monumento servì da rifugio antiaereo per poi essere definitivamente abbandonato. 

La complessa opera di restauro ad opera della Soprintendenza di Napoli iniziò negli anni ’70 ed il riuso del monumento, nel rispetto delle preesistenze e delle valenze storico-artistiche, realizza un polo culturale che apre l’antica struttura al contesto urbano.

L'interno è impreziosito delle decorazioni del Settecento che s'innestano alla struttura tardocinquecentesca. 

Del Settecento è anche l'altare maggiore in marmi policromi, mentre nel transetto a destra è lo splendido monumento sepolcrale di Giovanni Alfonso Bisvallo, scolpito da Girolamo D'Auria nel 1617 ed originariamente doveva probabilmente ospitare una tela di Luca Giordano.




PARTECIPANTI


Il premio è caratterizzato da un nucleo vitale e pulsante senza il quale non sarebbe stato possibile realizzarlo.

Le anime che lo costituiscono sono gli artisti (31 in concorso ed 8 fuori concorso), i giudici, i partner e tutti coloro che hanno contribuito alla  riuscita della manifestazione.

Paola Paesano - Aurora Baiano - Savì - Antonella Notturno - Andrea Delle Donne - Maria G. 

Maddaluno - Gosselin Christelle Vincenzo Piatto - Imma Maddaloni - Paco Falco - Gianni Morra Maria 

A. Scala - Silvia Rea - Francesco De Sanctis - Giuseppina Acquarulo - Rosa Zuppa - Lorenzo Basile

Lia Maglione (Malìa) - Gilda Niola - Carmela Cafara - Rosa Gammella - Mario Caruso - Felice La Sala

Ferdinando Bianco - Giovanni Boccia - Marianna Ragucci Greco Agostino - Antonio Magnotta - Katia 

Anastasi - Mirko Cavone - Angela Impagliazzo - Anna Ciufo - Anna Sepe - Chiara Rojo - Paolo 

D’Alessandro - Paolo Napolitano - Gina Affinito




LA GIURIA

La Giuria del Premio è composta da:

Carlo Roberto Sciascia - Critico d’Arte

Imma Maddaloni - Presidente C.C. Arianna

Maria Mezzina - Critico, giornalista, direttore editoriale

Massimo Doriani - Psicologo, psicoterapeuta

Tania Sabatino - Giornalista e sociologa

La serata del vernissage, che si terrà sabato 1 marzo a partire dalle ore 17.30, prevede:

- Degustazione di Vino a cura dell'Azienda Vinicola “Il Calice” (www.ilcalice.it)


- Intervento a cura di Paola Guarino e Francesca Di Virgilio, psicologhe, psicoterapeute


- Pièce Teatrale a cura di Teresa Perretta “Io&Me (una Donna allo specchio)”


- Documentazione per Immagini a cura di Dario De Sanctis.


La mostra sarà visitabile fino al 13 marzo dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 19.00.


RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento davvero sentito da tutto il Centro Culturale Arianna va

- all'Assessorato Beni Culturali di Napoli

- allo staff del Complesso San Severo al Pendino per l'efficienza, la celerità e l'appoggio nelle varie fasi dell'attuazione del Premio, per la visibilità concessa sul portale del Comune di Napoli, per l'accoglienza e la disponibilità ricevuvuti nella struttura di via Duomo 286.

Un segnale forte che risorgere a partire dalla cutura si può.


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