Ho chiamato questo blog crederci è potere... Già perchè un vecchio adagio recita che Volere (volli sempre volli fortissimamente voli... ) è potere e perchè mi ricordo sempre che per le leggi della fisica e per la loro conformazione anatomica i calabroni non potrebbero volare ma loro non conoscono la fisica però sanno che desiderano volare e così... si librano in aria e sfrecciano veloci...
Una storia di coraggio e tenacia è quella del Museo del Sottosuolo, gestito da un associazione, La Macchina del Tempo, che sta regalando bellezza e sicurezza alla Città di Napoli, anche se non tutti lo sanno.
Bellezza perchè attraverso le spedizioni di speleologia urbana l'associazione ha scoperto piccole e grandi testimonianze di vita ed identità terrritoriale e scorci di insospettata e rara suggestione (si pensi al ritrovamento dei fucili che presumibilmente servirono ad organizzare le quatro giornate di Napoli ed alla scoperta del vano dotato di nicchie di un antico ipogeo greco - romano).
Tutela perchè le esplorazioni ipogee servono anche a monitorare lo stato delle cavità ed a segnalare tempestivamente agli uffici preposti fenomeni sospetti come percolamenti ed infiltrazioni, in maniera tale che le autorità competenti possano intervenire e che non si debba più, mai più, parlare di tragedia annunciata.
Il buono stato di salute del sottosuolo, insomma, tutela quello della città che vive in superficie.
Poi c'è un altro percorso quello di un ragazzo, Mario Romano, nato e cresciuto nei quartieri, in quella Spaccanapoli vociante ed a tratti eccessiva, ma ricolma e traboccante di vita.
Mario non si arrende ad un destino già scritto, lui non vuole usare le sue mani per fare il manovale nè cedere ai richiami della malavita organizzata, così le mani le piazza su una chitarra, e prima da autodidatta, poi studiando al conservatorio, trasforma il suo sogno in un obiettivo concreto, a suon di passione e sacrifici quotidiani.
Coagula intorno a sè un gruppo di musicisti, tutti provenienti da aee off limits della campania, le cosiddette aree a rischio, e crea una band (che di volta in volta si presenta in formazione diversa). i Quartieri Jazz.
Caparbio, tenace e battagliero studia e sperimenta, si guarda intorno, esce dalle regole canonizzate, dai ritmi di New Orleans arriva a quelli suonati in Sud Amertica, in Africa, nell'Europa Centrale, nella malinconica Provenza.
Nasce così un genere nuovo. Filiazione del jazz manouche esso ha in sè molto di più: si tratta del cuore partenopeo con una pulsazione tutta mediterranea.
Mario Romano tiene così a battesimo il neapolitan jipsy jazz.
Ed oggi?
Due realtà così tenaci e coraggiose non potevano non incontrarsi, unite dall'amore per la città e dall'obiettivo di farla emergere dal limbo in cui troppo spesso affonda.
Incontratisi una volta l'alchimia è scattata e si rinnova progressivamente.
Ecco perche, dopo la tappa
londinese presso il prestigioso Club
Roof Gardens al 99 di Kensington High Street (di cui è event manager ed organizzatore
Craig Nightingale per conto del
prestigioso marchio di lusso Virgin
Limited Edition) il viaggio di Mario
Romano Quartieri Jazz fa di
nuovo scalo al Museo del Sottosuolo di Napoli (piazza Cavour, 140).
Dopo aver
portato un pezzo di Napoli, delle sue atmosfere, del suo cuore caloroso, nella
Londra multietnica, in uno dei più prestigiosi club della city, rinsaldando
antichi legami e creandone di nuovi alimentati dalla musica e da un comune
sentire, i Mario Romano Quartieri Jazz suoneranno nella loro città natia.
Il giorno da appuntare sull’agenda è sabato 22
febbraio alle ore 21.00.
Si preannuncia un’alchimia tra sapori e suoni.
Infatti, il
Museo del Sottosuolo, gestito dall’associazione speleo archeologica culturale La
Macchina del Tempo,
presieduta da Luca Cuttitta, è sede del primo esperimento di Museo del Vino ubicato nelle
viscere della terra partenopea all’interno dello spazio dell’area ristoro
realizzata dal Wine Bar Scagliola di
Nicola Scagliola e Pasquale Brillante.
Il Wine Bar
Scagliola è main partner del Museo del Sottosuolo e cura il versante
enogastronomico degli eventi con
degustazione di vini, cocktail e prodotti tipici serviti da barman Aibes e Sommelier Ais.
Reduci dal
successo londinese i Mario Romano
Quartieri Jazz torneranno nelle viscere della terra partenopea in trio, con
Mario Romano alla chitarra manouche, Gianluca Capurro alla classica e Ciro Imperato basso.
Ancora una volta il
Museo del Sottosuolo mescolerà la sua atavica energia vitale, custodita nelle
spesse pareti di tufo giallo, con il calore sprigionato dalle note di questa
band che affonda le radici nei vicoli di Napoli ma si proietta verso il resto
del mondo.
Un caleidoscopio di note che miscela elementi di latin jazz, bossanova, flamenco, rumba,
fado e bolero.
L’armonia affonda le sue radici nell'universo variegato del jazz
con una pulsazione ritmica che emerge dal cuore del Mediterraneo.
Il linguaggio dell'improvvisazione, poi, è quello tipico del
jazz manouche, sprigionato da una chitarra dalla forma asimmetrica e dalle
corde ben tese che danno vita ad un accompagnamento serrato definito
“pompe”.
I PERCORSI MUSICALI SI
INTRECCIANO A QUELLI DEL GUSTO
Nella serata del 22 febbraio si potranno
centellinare da un tintinnante calice di vetro, serviti da barman Aibes e
sommelier Ais, i frutti di due importanti vitigni autoctoni della Campani, Falanghina e Aglianico dell'azienda
Santacosta.
I vini degustati di
volta in volta, tra cui un’etichetta dedicata proprio al Museo del Sottosuolo
di Napoli, sono i preziosi tesori custoditi
all’interno del Museo del Vino, partito in via sperimentale.
L’obiettivo è di
creare una cantina di vini campani nelle viscere della terra, per far conoscere
e diffondere i tanti vitigni autoctoni presenti nella nostra regione e la loro
storia.
Un’esposizione
delle più importanti etichette prodotte a livello territoriale riunite e
valorizzate in un progetto di esposizione permanente a 25 metri sottoterra.
Un’alchimia di
flavour di Aglianico e Piedirosso, Falanghina, Greco, Fiano ,Coda di
volpe. Ed ancora Pallagrello (o Pallarello) Asprino, Catalanesca,
Casavecchia, Tintore, Biancolella.
I PERCORSI ENOGASTRONOMICI
Sono in programma
percorsi enogastronimici e sensoriali “a tema” che abbinano vini a prodotti
tipici e tradizionali. Percorsi sensoriali e di degustazione studiati per
diversi tipi di target. I primi partiranno già dalla fine di febbraio.
Al Museo del
Sottosuolo di Napoli, grazie alla partnership con il Wine Bar Scagliola, storia
e sapori si fondono per raccontare la peculiare identità del capoluogo partenopeo, tra passato e
presente, in un modo diverso e unico.
Un crescente numero
di case vitivinicole hanno accettato con piacere la sfida portando pregiati
vini ad invecchiare nel caveau del Museo del Sottosuolo.
Napoli, patrimonio
dell’umanità da far scoprire ai visitatori sotto un duplice aspetto:
enogastronomia e bellezza di tesori storico-artistici inediti, fantastici e
romantici custoditi e celati una città parallela ed invisibile.
Atmosfere magiche,
poi, con le proiezioni di filmati e foto in 3D realizzati in collaborazione con
l’International team photo 3D La Salle di cui La Macchina del Tempo è
partner con i propri autori.
Per condividere le suggestioni sonore direttamente da Londra:
Ed ecco la dolce intensità di Cammen:
La serata di musica live + calice
di vino prevede una quota di partecipazione di 12 euro
Per
maggiori informazioni e prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti
Piazza Cavour, 140 – 80137 | Napoli
booking@ilmuseodelsottosuolo.com
(indicando un nome e cognome di riferimento, un numero di cellulare valido
un’e-mail di contatto ed il numero totale dei partecipanti)
Per
maggiori informazioni sulle attività, i percorsi e le visite al Museo del
Sottosuolo:
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